Daniel Bertoni, idolo di Fiorentina e Napoli, autore del terzo storico gol all’Olanda 44 anni fa al Monumental, ha parlato così a La Gazzetta dello Sport: «Direi che sono due squadre intense, unite, in missione. Certo, se ripenso ai compagni con cui ho condiviso quell’esperienza, vedo una qualità incredibile: Kempes era il punto di riferimento, ma c’era gente come Passarella, Fillol, Ardiles e pure Bertoni... Ma anche qua Scaloni ha creato un gruppo magnifico, di talento e combattimento, con Messi ovviamente alla testa».
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Bertoni: “Lautaro goleador nato. Non ce l’ho con Dumfries, il vero problema…”
Ma non è che contro l’Olanda si è ecceduto in questo... combattimento?
«Troppa tensione, ma la colpa non è dei nostri giocatori né degli olandesi, ma solo dell’arbitro che non ha gestito le situazioni più delicate. Non ho mai visto un calciatore andare a battere un rigore inseguito dai rivali. Non ce l’ho con Dumfries o con chicchessia: il problema è stato l’arbitro».
Il rigore contro l’Olanda restituisce un Lautaro diverso in vista della semifinale?
«Quel pallone pesava tantissimo e lui ha mostrato carattere. È un goleador nato, vive di reti: a volte la palla non entra, ma poi quando salta il tappo tutto viene da sé... Spero che anche stavolta sia così. Sarà utile, anche se la presenza di Julian Alvarez è importante proprio per il modo di giocare della squadra. Qualcuno ha detto, che per il modo di muoversi su tutto il fronte, Julian è “il Bertoni del 2022”: la definizione mi piace».
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