L'ex difensore dell'Udinese, Valerio Bertotto, ha parlato a Gazzetta.it della sfida di domani dei friulani contro l'Inter e del campionato italiano:
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Bertotto: “Inter solida e capace, l’Udinese deve provarci. Hadanovic? Critiche ingiuste”
Valerio Bertotto, ha parlato a Gazzetta.it della sfida di domani dei friulani contro l'Inter e del campionato italiano
Che ricordo ha delle partite a San Siro?
"Sempre meravigliose. Sia contro l’Inter sia contro il Milan c’era un grande pathos e una straordinaria cornice di pubblico. E poi grandi sfide: qualche volta ho vinto e contro il Milan ho anche segnato. Ci sono state situazioni di grandi soddisfazioni: andare a giocare a Milano è molto gratificante".
Lo scudetto resterà a Milano?
"Forse è un po’ presto per dirlo perché ci sono diverse squadre accreditate. L’Inter è solida e capace, nonostante i cambiamenti in estate. Il Milan è una squadra meravigliosa, allenata da un tecnico bravissimo e con una dirigenza che sa fare calcio bene: serietà, conoscenza e linea comune da sposare e portare avanti. Poi c’è il Napoli che gira a mille allora: Spalletti è un grande allenatore".
C'era proprio Spalletti sulla panchina dell’Udinese nella partita della doppietta di Adriano: si aspettava che sarebbe diventato un allenatore di questo livello?
"Sì. Ho avuto il piacere di lavorare con lui tre anni e mezzo: quando è arrivato in corsa avevamo qualche difficoltà e ci siamo salvati. Si capiva già che era un grande allenatore: capace, organizzato, competente. Quando è tornato le cose sono andate alla grande: si merita quello che ha fatto e quello che sta ancora facendo. Giocavamo a viso aperto, senza lo scotto della piccola che affronta la grande".
In panchina c’era Handanovic, come secondo di De Sanctis.
"Era già fortissimo. Samir si stava approcciando ma si vedeva che aveva il potenziale del grande campione. È un ragazzo di una serietà e di una professionalità impeccabile, mi dispiace che ogni tanto venga attaccato".
Troppo?
"Per l’Inter si è comportato in modo perfetto, a livello sia morale sia professionale. Non ritengo giuste certe critiche per uno che sta dando e ha dato così tanto all’Inter".
Come si marca un attaccante come Dzeko?
"È atipico per la sua struttura, perché è anche mobile, astuto e attacca benissimo lo spazio. Bisogna cercare il più possibile di non farsi sentire e non si deve dargli l’appoggio, possibilmente bisogna cercare di anticiparlo. Altrimenti sono dolori".
L’Udinese può fare punti a San Siro?
"Mi sembra una squadra in difficoltà. È riuscita ad avere un po’ di continuità ma i punti sono pochi rispetto a quelli che potevano essere e le altre stanno andando: il pericolo c’è, la classifica è cortissima. Sono quei momenti della stagione in cui devi capitalizzare: se tocca farlo a San Siro, bisogna provarci…".
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