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Ha parlato anche delle sue disavventure extra calcistiche, Jonathan Biabiany, intervistato da Tuttosport: "Se ricordo cosa stavo facendo un anno fa di questi tempi? Ero a Interello per i primi allenamenti dopo aver avuto il via libera dei medici. E avevo tanti dubbi in testa. Cosa ho pensato quando mi hanno diagnosticato l'aritmia? Ti passano per la testa tante cose, anche brutte. E la prima preoccupazione diventa la salute. Per fortuna sono stato subito tranquillizzato dai dottori ma, se fossi stato costretto a smettere, non sarebbe stato un dramma perché nelle vita si possono fare tante cose ugualmente belle. Come si vive in quel limbo? Non pensi più alle partite, ma alla prossima visita, sperando sia l’ultima. All’inizio guardavo il campionato in tv poi, quando mia moglie Sara ha capito che ne soffrivo, ha iniziato a organizzarmi sempre qualcosa durante il week-end. Nel mio periodo di stop abbiamo approfittato per lanciare la sua linea di abbigliamento (Bela Flor Wire, ndr) e chissà che non diventi un lavoro pure per me quando smetterò. Il gol al Frosinone è stato una liberazione? No, la liberazione è stata tornare ad allenarmi insieme ai compagni dopo 3-4 mesi in cui correvo da solo"
(Tuttosport)
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