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Bianchi: “Inter, De Boer non ha la bacchetta magica. E queste proprietà straniere…”

Ottavio Bianchi ha concesso un'intervista al quotidiano Il Mattino in cui ha affrontato vari temi, tra cui lo scudetto e il mercato.

Simona Castellano

Ottavio Bianchi ha concesso un'intervista al quotidiano Il Mattino in cui ha affrontato vari temi, tra cui lo scudetto e il mercato.

Queste le sue parole: "Anche allora la Juventus era la squadra da battere, come mi sembra lo sia per diritto acquisito adesso. Ma i campionati non si vincono a caso o per grazia ricevuta: i bianconeri hanno dimostrato di saper vincere anche sbattendo il pallone in tribuna. È stata la sua forza.

Napoli? Per me questo Napoli può lottare per lo scudetto. E lo può anche vincere. Ma con un paio di condizioni: che si smetta di rimpiangere Higuain o di pensare a lui come un traditore. Basta. Per prima cosa perché è una mancanza di fiducia e anche rispetto per chi dovrà giocare al suo posto. E poi perché il punto debole del Napoli è stato sempre lamentarsi per le cose che subisce. C’è una signora squadra, anche io nell’86 iniziai la stagione un po’ deluso per qualche acquisto che non era arrivato. Ora c’è l’amarezza per l’addio di Higuain ma ci sono Gabbiadini e Milik mica due sbarbatelli... E poi la cessione dell’argentino è stata un affarone per tutti.

In pole Juve e Napoli? È così, ma tenendo conto che siamo solo alla fine del giro di prova perché certe macchine, se hanno avuto molti cambiamenti, potrebbero non avere un rendimento alto all’inizio, come anche la Juve: ha tutti reduci dagli Europei, Allegri ha potuto lavorare con la difesa titolare solo negli ultimi dieci giorni. Credo che possa incontrare delle difficoltà nelle prime curve.

Dietro a Juve e Napoli? La gestione perfetta del caso Totti mi fa dire che la Roma ha fatto un gran salto di qualità: lì la chiave di tutto sono le tensioni interne e i rapporti con l’ambiente esterno. Ha sopperito alla partenza di Pjanic e mi sa che se non avrà pause lunghe, sarà in corsa per il titolo fino alla fine. Interrompere l’egemonia della Juve non sarà semplice e neanche facile. Ha comprato sicuramente i giocatori migliori, proprio come faceva Boniperti negli anni 70 e 80, ma non sempre chi si assicura il top ha poi vinto lo scudetto. E questo è il bello del campionato italiano e un po’ di tutto il calcio: una squadra può essere grandissima, ma se non ha le caratteristiche d’umiltà e di grinta della piccola squadra può affondare.

L'Inter? A meno che De Boer non abbia la bacchetta magica, difficile poter pensare che questa squadra possa inserirsi nei giochi di vertice. Credo poi che queste proprietà straniere non aiutino a vincere: tutti credono che vengono qui solo per darsi lustro. Ma io ci credo poco: cinesi o americani, se investono soldi lo fanno solo per un tornaconto economico. Non certo per farsi belli.

Addio Berlusconi? Doveva farlo prima. Il suo Milan è in caduta da quando ha pensato di mettere in panchina ex giocatori senza storia pensando che il mestiere di allenatore si improvvisa e si inventa dalla sera alla mattina. E poi quante intromissioni tecniche". 

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