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Biasin: “Balo incorreggibile pirlacchione ma in casa Milan è l’unico che…”

Alessandro De Felice

L’uomo del giorno, e non per meriti tecnici, è ancora una volta l’attaccante del Milan, Mario Balotelli. Di lui, e della sua ennesima squalifica, ha parlato anche il giornalista Fabrizio Biasin nel suo editoriale per TMW....

L'uomo del giorno, e non per meriti tecnici, è ancora una volta l'attaccante del Milan, Mario Balotelli. Di lui, e della sua ennesima squalifica, ha parlato anche il giornalista Fabrizio Biasin nel suo editoriale per TMW. ''Balotelli?Dunque, potrei cavarmela con la filastrocca populista che riassume lo sconfinato elenco di epiteti apparsi sui social nelle ultime ore: 'Balo ha superato il limite, non crescerà mai, è un tamarro, ora basta, ha finito i crediti, un-due-tre Mariolone fesso te, Balotelli cretinetto, rimettiti la maglietta pisquano che non sei uno dei Centocelle Nightmare' e via andare. Ma ho un pensiero un filo differente'', ha esordito Biasin, che poi ha aggiunto: ''Balotelli sarà anche un incorreggibile pirlacchione, un recidivo, uno da mandare alla scuola Montessori ma - almeno per chi scrive - è l'ultimo da processare in casa Milan. Contro il Napoli il ragazzo ha sudato per 90', le ha prese, le ha date, ha corso per undici (lui + gli altri dieci che aveva di fianco, a parte qualche rara eccezione), si è autoproclamato avvocato difensore del Diavolo per mancanza di alternative''.

Biasin parla dei problemi del Milan: ''La verità è che il Milan, oggi, è solo Balotelli. Capitan Abbiati somiglia ogni giorno di più al bimbo cui hanno rubato i soldatini e la crostatina del Mulino Bianco; Emanuelson guarda i tifosi come per dire 'ma lo sanno che sono quello che hanno cacciato un anno fa o pensano a un curioso caso di omonimia?'; Birsa a fine partita non scambia la maglietta con gli avversari perché 'magari è l'ultima che mi danno e l'ho promessa a caro zio'; Robinho ha staccato la spina un anno fa, ascolta il mister che gli dà indicazioni, dice 'sì, ho capito', ma pensa ai carri di carnevale del Sambodromo; Zapata sogna di notte Baresi che gli dice 'ti prego, fallo per me, leva quella maglia'; e Allegri... Allegri si gira di spalle durante i calci di rigore, fa capire che fino a quando non rientreranno gli infortunati saranno cavoli acidi, s'arrabatta in qualche modo''.

La chiosa del giornalista: ''Non suoneremo il requiem al tecnico toscano, capace l'anno scorso di compiere un miracolo sportivo, ma neanche daremo tutte le colpe a quel discolo di Mario, unico (o quasi) rossonero che sembra sapere cosa vuol dire essere milanista: non accetta i 4 miseri punti in classifica, s'incazza, sicuramente esagera con la grinta e gli attributi, ma quantomeno prova a difendere il suo club. Gli altri no, fanno spallucce, si comportano bene, certo non prendono giornate di squalifica. E forse è proprio questo il problema. Disse a suo tempo Berlusconi, fingendo disinteresse per Balotelli: 'Se mettiamo una mela marcia nello spogliatoio del Milan, rischia di infettare anche tutte le altre'. Domanda: meglio undici giocatori che fan le bizze e col talento di Mario, o altrettanti bravi ragazzi con i piedi da avanspettacolo? Occhio che se girano a Mino sono guai...''.