Dalle colonne di Libero, Fabrizio Biasin, giornalista molto vicino alle vicende di casa Inter, parla della difficile situazione in casa nerazzurra a pochi giorni dalla decisiva partita contro l'Empoli. In particolare, Biasin fa appello a tutto l'ambiente, affinché si faccia a pieno il bene dell'Inter, che si gioca il futuro:
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Biasin: “Basta propri interessi: l’Inter va difesa con i fatti. Marotta ha capito dove colpire”
Il giornalista analizza il momento dell'Inter
"Ecco, detto che se vogliamo la situazione è pure più complessa di un anno fa (all’epoca c’era entusiasmo per un’occasione acchiappata all’ultimo, quest’anno depressione per una squadra che a Napoli... è stata deprimente), il punto non è questo. Il punto è che in una stagione dove molti hanno toppato e pochissimi hanno fatto il loro dovere appieno, è giunto il momento di vedere se, a un passo dal precipizio, le chiacchiere lasceranno spazio ai fatti. Guardiamoci in faccia: mister Spalletti sa perfettamente che il suo tempo sulla panchina dei nerazzurri sta finendo (...). Spalletti da tutto l’anno ribadisce il concetto: «Bisogna difendere l’Inter». Ha ragione, lo dimostri in questo momento complicato, in cui potrebbe tirare i remi in barca e pensare ai fattacci suoi ma invece no, «bisogna difendere l’Inter» e ritrovare un po’ di quella grinta decisamente smarrita negli ultimi due mesi di campionato. Lo faccia anche l’ex capitano Icardi, che prima si è sentito «vittima di un’ingiustizia», poi si è fatto da parte, ora è rientrato ma solo per le cronache e non certo per come ce lo ricordavamo. Domenica, presumibilmente, giocherà dall’inizio: la speranza è che l’Inter ritrovi quelle piccole certezze che a inizio stagione non l’avevano trasformata in un «nuovo Barcellona», ma in un gruppo assai pragmatico sì. E lo facciano anche tutti gli altri, anche quelli che sanno che Milano non sarà la loro futura città. In troppi quest’anno hanno messo davanti i loro interessi a quelli del gruppo e proprio lì Marotta vuole andare a colpire: fuori chi ha badato a se stesso, dentro qualche «vero uomo» in più (...)".
(Fonte: Libero)
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