Tra le colonne del proprio editoriale per Libero, il noto giornalista Fabrizio Biasin ha detto la sua sulla polemica scoppiata ieri dopo le parole dell'ex arbitro Ceccarini a proposito del fallo di Iuliano su Ronaldo nel lontano 26 aprile 1998. Questo il parere del giornalista: "Cosa spinge un ex arbitro a venire in video 20 anni dopo «un fatto» per ribadire «avevo ragione io?». L'arroganza? L'orgoglio? Il desiderio di mostrarsi? Nessuna delle precedenti? La sensazione è che «il Cecca» non sia né più né meno che un degno rappresentante della vecchia (ma anche dell'attuale) classe arbitrale, ovvero quel gruppo selezionatissimo e molto permaloso di non-professionisti che, imperterriti, passano il tempo a difendere quella che potremo definire «corporazione arbitrale». L'altra sensazione - ovviamente stra-opinabile - è che pochi tra i fischietti si rendano conto che il problema non è sbagliare sul campo (succede, in fondo si tratta di uomini), ma non riuscire mai a dire «scusate, ho preso una cantonata», che poi sarebbe il modo migliore per avvicinare i fischietti a tutti noi.
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Biasin: “Ceccarini su Juve-Inter? Basta ammettere i propri errori. L’arroganza provoca…”
Questo il parere del noto giornalista dopo le parole di Ceccarini di ieri
No, non è concesso e, anzi - continua Biasin -, la verità è che per «decisione divina» ai signori arbitri non è concesso dirci niente, se non vent' anni dopo o, comunque, a carriera archiviata. Direte voi: «Ma se per lui non era rigore...». Sì, beh, il dato di fatto è che Ceccarini, nonostante le smentite, nel corso degli anni ha modificato la sua opinione fino a giungere a quella attuale, se vogliamo legittima ma da ieri imposta come «verità assoluta», quasi a voler ribadire il concetto: «Io non sbaglio, perché gli arbitri non sbagliano», non il miglior modo per evitare il ripetersi di episodi folli come quello capitato ieri l'altro (buste con proiettili recapitate al designatore arbitrale Rizzoli e al presidente dell' associazione arbitri Nicchi). La «rivelazione»? Avete presente la tecnologia in campo? Nonostante le resistenze e i tentativi di delegittimarla, è destinata a rendere il calcio uno sport più «giusto». Sta già accadendo, anche se c'è chi ancora non vuole ammetterlo".
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