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Biasin: “Proseguire con i 5 cambi pare una forzatura, così snatura il vecchio calcio ma…”

L'analisi di Biasin su Libero in merito alle cinque sostituzioni

Matteo Pifferi

Ampio editoriale di Fabrizio Biasin sulle colonne di Libero: il giornalista ha espresso la sua opinione in merito ai cinque cambi. Ecco le considerazioni di Biasin:

"Negli ultimi giorni tiene banco la questione «cinque cambi». Anzi, a dirla tutta, la cosa è diventata “problema comune” dopo Inter-Fiorentina 4-3: i nerazzurri battono la viola nel finale grazie alla cavalleria pesante - ovvero agli ingressi dei vari Hakimi, Nainggolan, Vidal, Sensi, Sanchez - e tutti a dire «così non vale!». Come non vale, lo consente il regolamento...".

CINQUE CAMBI - "I cinque cambi, per evidenti questioni, aiutano i club dalla panchina lunga, quelli che possono disporre di alternative in quantità (in Italia, Inter e Juve su tutte), gli altri... affari loro. Se, per dire, la squadra di seconda fascia imposta la partita per tenere botta fino al 90’, è facile che contro le corazzate la prenda in saccoccia per questioni di impossibilità a

resistere sul lungo periodo. Ma, dicevamo, questo non è certo un problema di chi si può permettere la panchina lunga, semmai di chi ha deciso che proseguire con la novità regolamentare aveva senso anche dopo l’emergenza".

GIUSTO OPPURE NO - "E veniamo al punto: era il caso di continuare? Il caldo asfissiante è solo un ricordo, i giocatori - per quanto atipica - hanno fatto la loro bella preparazione, da un punto di vista prettamente atletico è tornato tutto più o meno alla normalità. Proseguire con le cinque sostituzioni pare, in effetti, una forzatura; di sicuro piace agli allenatori (meno problemi nella gestione delle risorse), ma snatura parecchio il caro vecchio «calcio», per come lo conosciamo. È vero, nel corso degli anni hanno tolto la possibilità ai portieri di raccattare il pallone con le mani su passaggio dei compagni, abbiamo assistito all’introduzione del Var, si è concesso di battere la “puntata” senza dover uscire dall’area di rigore, ma queste sono tutte scelte prese per rendere il gioco più lineare e meno barboso. Anche i cinque cambi hanno lo stesso effetto, ma mentre le altre “rivoluzioni” sono in qualche modo, diciamo così, democratiche, questa avvantaggia - e non di poco - le squadre meglio attrezzate. Per carità, forse la volontà è proprio questa: rendere il calcio più spettacolare con buona pace di chi non riesce a stare “a livello”, ma avanti di questo passo arriveremo ai cambi-volanti e questo sport, più che al calcio, finirà per assomigliare a una qualche disciplina americana di quelle dove “la competizione” viene dopo “lo show”. Oh, per carità, son gusti.."

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