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Biasin
Nel suo editoriale per TMW, Fabrizio Biasin ha elogiato l'operato di Frank de Boer, criticato da qualcuno per aver sostituito Kondogbia prima della fine del primo tempo di Inter-Bologna: "Un atto irriguardoso, secondo qualcuno, perché "così non si fa". Siamo alla follia: un tecnico viene giudicato non nel merito della sua scelta (Kondogbia non era in partita - provo a migliorare la situazione - lo tolgo) , ma per la tempistica (doveva aspettare per questioni di rispetto e bla bla bla). Allo stesso modo non si giudicano i contenuti della sua spiegazione post-gara, semmai si valuta la sua scarsa dimestichezza con la lingua italiana.
Sapete che c'è? Lunga vita a De Boer, alla sua naturalezza, quella di chi se ne frega di articoli e avverbi ma riesce comunque ad arrivare al sodo molto più di tanti colleghi: Kondogbia andava sostituito perché ci stava capendo poco e perché non aveva rispettato le consegne. Stop. Se il prezzo dello "scarso italiano" è avere a che fare con un tecnico "vero", speriamo che non impari troppo in fretta forme tipo "scelta tecnica" o "una giornata storta ci può stare". No, non ci può stare, soprattutto se hai passato la settimana a provare determinate soluzioni.
De Boer non ha defenestrato Kondogbia, lo ha invitato a guadagnarsi la pagnotta. Il francese avrà spazio e modo per dimostrare se ha imparato la lezione e ci farà capire che tipo di giocatore è. Ci sono quelli che dopo la punizione "mettono il muso" e quelli che tirano fuori l'orgoglio e reagiscono. L'Inter e tutte le altre squadre del pianeta hanno bisogno dei secondi. Si rischia il danno economico? Si finirà col depauperare il valore del giocatore? Può darsi, ma anche in questo caso il bene ultimo è l'Inter: alla peggio il francese varrà qualche soldo in meno e chi lo ha sostituito e per un anno non si è visto mai (Gnoukouri) proverà a far capire che "avere vent'anni" non per forza deve far rima con "ci vuole tempo".
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