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Biasin: “Eriksen? Fallimento anche di Conte. Inter da scudetto? Una boiata perché…”

Alessandro De Felice

Il giornalista di Libero e noto tifoso nerazzurro ha detto la sua nel consueto editoriale sul portale TuttoMercatoWeb

Nel consueto appuntamento con l'editoriale su TuttoMercatoWeb, il giornalista di Libero e tifoso dell'Inter Fabrizio Biasin analizza il successo in rimonta dei nerazzurri sul Torino per 4-2, alla vigilia della sfida di Champions League contro il Real Madrid a San Siro.

"L’Inter ha vinto contro il Torino. Per un’ora ha faticato assai, ma ha vinto. Molti tra i tifosi dell’Inter l’hanno presa male, in realtà ci sono molteplici punti di vista. Eccoli.

1) Se per un’ora giochi malissimo ma quando attivi la macchina disintegri il tuo avversario, allora significa che il tuo potenziale è enorme (e, certo, che i tuoi avversari si sono spenti). Questa, converrete, in prospettiva è una buona notizia.

2) Se regali un’ora ai tuoi avversari - tra scarsa intensità e scarsissima applicazione - devi metterti nell’ottica che non sempre ti andrà bene, soprattutto se il tuo obiettivo è “vincere qualcosa”. E questa no, non è una buona notizia.

3) Se il tuo allenatore a partita finita è incazzato, oppure triste, oppure felice, oppure assente, oppure presente, oppure nessuna delle precedenti, ti deve interessare il giusto: quasi niente. Ormai sembra sia diventato indispensabile fare l’analisi lombrosiana post-gara al tecnico dell’Inter, mentre dovrebbe interessarci solo quello che accade sul campo. L’Inter ha enorme potenziale ma anche un difetto: non varia mai il suo gioco. Questa è l’unica cosa che ci sentiamo di rimproverare realmente a Conte: con quel materiale lì sarebbe interessante vedere qualcosa di diverso dal “piano A” (3-5-2 o 3-4-1-2 e sotto con l’intensità), se la partita lo richiede. E invece no, al momento esiste solo quello, il piano A. E questa non è una buona notizia.

4) Rinunciare ad Eriksen è un peccato, ma non perché l’Inter non possa esistere senza il danese (del resto non è mai esistita), semmai perché da un tecnico bravo come Conte ci saremmo aspettati qualcosa più di “ha avuto tante occasioni”. Il fallimento di un giocatore così forte è il fallimento del giocatore stesso, certo, ma anche di chi non lo ha saputo valorizzare. E questa non può essere una buona notizia: per l’allenatore, per il giocatore, soprattutto per l’Inter.

5) Tutte le cose scritte qua sopra lasciano il tempo che trovano perché, domani, si gioca Inter-Real e a seconda del risultato diremo che Conte è un genio “e ve l’avevamo detto” o un infamone “e ve l’avevamo detto”. Va sempre così. Quello che è certo è che i nerazzurri non possono sbagliare e questa non è una notizia né buona, né cattiva. È solo un dato di fatto.

Il Milan ha vinto a Napoli. Alzi la mano chi pensava che sarebbe finita così. Ecco, il qui presente non ha alzato la sua mano. Questa squadra (mi) sorprende sempre di più, perché ha qualità, unità d’intenti e il “buonumore” indispensabile per far bene, ma era difficile immaginarsela competitiva fino a questo punto. C’è chi parla di scudetto possibile per i rossoneri. Noialtri facciamo un passo indietro: non perché non sia possibile, ma perché parlare di “squadre da scudetto” dopo solo 8 giornate ci pare una boiata.Poi, certo, si è fatto male Ibra e questo è un gran problema: perché Ibra è Ibra, certo, ma anche perché a differenza dei suoi “simili” (i Ronaldo e i Lukaku, per capirci) lo svedese incide molto anche sul rendimento dei suoi giovani compagni. Ora vedremo di che pasta è fatta la squadra di Pioli che, va detto, ha già dimostrato di saper reggere anche in assenza del suo faro. E questo è merito esclusivo del tecnico.

Ps. L’amministratore delegato dell’Inter per la parte economica, Alessandro Antonello, ha detto ad alta voce: “Il tema di calmierare gli stipendi dei calciatori è essenziale che sia affrontato il prima possibile per garantire la continuità e la sopravvivenza del sistema. Il tema è diventato insostenibile per i club. Oggi, nel post Covid, l'incidenza dei salari sul fatturato sfiora il 70-80%: con questi dati non c'è industria che possa reggere a lungo senza una riforma". La sintesi – tradotta in francese, perché noi siamo “tagliati grossi” – è la seguente: sono cazzi. Meglio che se ne accorgano tutti in fretta, altrimenti tanti saluti al Bar Sport".