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Fabrizio Biasin, nel corso del suo editoriale per Tmw, ha approfondito anche le critiche a Mauro Icardi per i pochi gol messi a segno: "Icardi, per dire: è chiaro che dal capocannoniere di serie A si pretende di più (sprecare certe occasioni è certamente grave), ma è anche vero che per l'argentino parlano i numeri e i numeri a differenza dei "critici da editoriale" (arieccomi!) non sbagliano mai: 23 anni a febbraio, 39 gol in 75 presenze nell'Inter toccando la miseria di una dozzina di palloni a partita. Poco? Certo, il ragazzo si dovrebbe sbattere di più, dovrebbe venire a centrocampo a prender palla, dovrebbe dare una mano alla manovra, ma come lui "potrebbe" e "dovrebbe" fare tutte queste cose, chi lo gestisce "dovrebbe" dargli una mano impostando una squadra con più punti di riferimento, più certezze. Le certezze che ha avuto il piccolo Carpi di Castori (100mila euro di ingaggio contro i circa 4 milioni di Mancini), celebrato per la mossa Lasagna, come se la partita degli emiliani si potesse ridurre a quel gol in contropiede. Il Carpi ha pareggiato meritando di pareggiare, se avesse perso probabilmente saremmo qui a celebrare gli 1-0 del Mancio "che segna poco ma... Che solidità!". Avremmo, insomma, scritto altre cazzate, perché la questione "se" - parliamoci chiaro - conta un fico secco. "Se Icardi avesse segnato...", "Se Ljajic avesse tenuto palla...", "Se mia nonna avesse le ruote sarebbe uno scooter...". Boiate, ipotesi, fantasie".
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