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Biasin: “Inter, l’Eintracht sarà un test probante. Icardi? La pace resta una chimera”

Marco Astori

Il commento del noto giornalista

Tra le pagine dell'edizione odierna di Libero, il noto giornalista Fabrizio Biasin ha commentato il sorteggio di Europa League, che ha visto l'Inter pescare l'Eintracht Francoforte: "Negli ottavi di Europa League l'Inter pesca l' Eintracht Francoforte, il Napoli il Salisburgo. Ed eccoci a snocciolare dati come se fossero farina del nostro sacco per far vedere che sappiamo tantissime cose (ma non fidatevi). L'Eintracht è una squadra parecchio insidiosa, al momento è solo settima in Bundesliga, ma in coppa può vantare il record di gol (23), il suo allenatore - Adolf Hütter - è una specie di Zeman e in attacco si affida al giovanotto Luka Jovic che solo i più impreparati (noi) non conoscono perché, invece, è già tra i bomber più ambiti del globo terracqueo (21 anni e 20 gol in questa stagione tra campionato e coppe, cartellino di proprietà del Benfica, diritto di riscatto a favore degli austriaci, Barcellona tra le spasimanti).

Insomma, per la positivissima Inter vista in queste due settimane (quattro vittorie filate) si tratta certamente di un test probante: i biglietti per il 7 marzo sono già clamorosamente esauriti («li abbiamo venduti sulla fiducia prima del sorteggio» fanno sapere da Francoforte) e i nerazzurri nelle ultime quattro sfide contro questa o quella squadra tedesca le hanno sempre buscate. Ma, scusateci, deviamo un attimo sulla faccenda Icardi, in fondo non se ne parla da almeno dieci minuti. Javier Zanetti, capitano dei capitani e presente al sorteggio di Nyon, ha detto la sua: «Quando ci sono dei problemi dentro lo spogliatoio bisogna confrontarsi tutti assieme. Solo così si può rendere il gruppo più forte e creare le condizioni per vincere. Non ho parlato direttamente con Mauro, mi dispiace per tutto quello che si è creato. Nessuno è più importante della squadra, la fascia è importantissima ed è sinonimo di esempio. I compagni ti rispettano per quello che sei dentro e fuori dal campo. Bisogna rispettarla, condivido quello che ha detto Handanovic». Insomma, il concetto è chiaro, così come la situazione: la «pace» tra le parti e il ritorno in gruppo del ragazzo è ancora una chimera".