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Intervenuto sulle colonne di Libero, Fabrizio Biasin, giornalista, ha spiegato così il motivo della permanenza di Skriniar all'Inter l'estate scorsa:
"Skriniar è un professionista con i fiocchi, lo ha sempre dimostrato sia in campo che fuori. Probabilmente un anno fa avrebbe accettato un rinnovo a cifre “umane”, poi sono spuntati i parigini e anche lui ha capito che stava passando un treno rarissimo, quello delle valanghe di quattrini. Il giovanotto ha lasciato che la società prendesse la sua decisione: mi vendete ora e incassate, non mi vendete e lasciate a me la possibilità di guadagnare di più. Il club ha scelto la seconda strada, lui è stato ben felice di iniziare la sua ultima stagione in nerazzurro. E questo per almeno due motivi. Il primo: l’Inter gli piace e gli è sempre piaciuta. Il secondo: andare via a scadenza gli permette di trattare il prezzo del cartellino, a questo punto “tutto suo”. Lo chiamano “bonus alla firma”, ma si tratta banalmente di un premio che le società benestanti - beate loro concedono ai giocatori che si liberano dai loro vecchi contratti. L’Inter - giustamente non alzerà la sua proposta, già sontuosa, da 6 milioni più bonus. Non avrebbe alcun senso, soprattutto in questa era di vacche magrissime. Così come è piuttosto evidente che il giocatore abbia già deciso, non sarà un rilancio a fare la differenza, quella poteva farla solo la fascia da capitano ma, evidentemente, oggigiorno conta nulla (ah, che amarezza)"
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