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Biasin: “Inter? Senza prove concrete non si può accusare. Bonolis e Gervasoni…”

Non è certo un buon momento per l’Inter che, torti arbitrali a parte, non convince sotto il profilo del gioco e della forma fisica. Ecco il pensiero di Fabrizio Biasin per Tmw: “L’Inter è una squadra senza identità. Le...

Daniele Vitiello

Non è certo un buon momento per l'Inter che, torti arbitrali a parte, non convince sotto il profilo del gioco e della forma fisica. Ecco il pensiero di Fabrizio Biasin per Tmw: "L'Inter è una squadra senza identità. Le responsabilità per i più sono ascrivibili ai soliti noti (Branca, Stramaccioni, il settore medico), ma anche alla maledetta iella. La squadra di Milito, Palacio e Cassano, senza Milito, Palacio e Cassano sulla carta è sempre Inter, ma nel concreto è una Ferrarina cui hanno tolto il serbatoio. Stramaccioni, in definitiva, qualche attenuante ce l'ha, poi vai a vedere gli zero punti ottenuti in campionato con Siena e Atalanta, quelli persi con Genoa, Torino e altre quattro o cinque squadre di mezza classifica e capisci che della stagione nerazzurra, dal punto di vista tecnico, c'è nulla da salvare: manca un gioco, non esiste un 11 titolare, ci sono pochi punti fermi da cui ripartire".

E' pur vero che i direttori di gara si pongono come ostacolo alla flebile speranza nerazzurra di arrivare ad un piazzamento Champions: "Il rigore inventato dall'arbitro Gervasoni è qualcosa di incredibile. Nell'era dei sei fischietti per partita, cantonate simili non sono accettabili a nessun livello. Domenica è toccato all'Inter, ma quest'anno fatti del genere hanno colpito anche Catania e Udinese, per citare le prime due squadre che passano per la capoccia. E' vero che l'Inter, tra le presunte "grandi", quest'anno è la squadra che - soprattutto nella seconda parte della stagione - è stata più penalizzata, ma è anche vero che mio nonno in carriola era solito dire "aiutati che il ciel ti aiuta". Un concetto che elaborato all'ennesima potenza significa: "E' inutile attaccarsi alla cantonata di Gervasoni se poi in 11 contro 11 perdi 4-3 in casa tua".

E sulle parole al vetriolo di Paolo Bonolis: "Il pensiero espresso da Bonolis è sbagliato e molto pericoloso. Per carità, è legittimo che un tifoso esprima il suo parere, pur colorito che sia, non è invece accettabile che un club lo "faccia suo" piazzandolo sul proprio sito come a dire "se lo dice lui che ha tanta popolarità e piace a mamme e bambini, allora sarà vero". Si sapeva che la legittima rabbia di Moratti e del club nerazzurro avrebbe partorito una reazione: questa, però, è esagerata. Non si può accusare "gli altri" a meno che non si abbiano prove concrete. Viceversa si rischia di fare la figura dei patetici".