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Di Lorenzo è stato convocato tra i 26 nonostante fosse reduce da una stagione orribile. Ci sta, in fondo è il capitano del Napoli campione d’Italia con Lucianone in panchina. E però un conto è “convocare”, altra cosa è accanirsi. Se vuoi bene a un tuo giocatore, la cosa peggiore che puoi fare è buttarlo in campo quando non è al massimo delle sue capacità. Se gli vuoi bene, lo levi dalla mischia. E invece Di Lorenzo resterà il simbolo di una Nazionale di rara bruttezza, maestra di disorganizzazione, una Nazionale improvvisata che ha tirato dieci volte nella porta avversaria, ma non in una partita, in tutte e quattro messe insieme. Praticamente il nulla. Ed è vero che il nostro campionato offre poco quanto ad alternative e presunti fenomeni, ma è altrettanto vero che non siamo così impresentabili come invece ha detto Euro 2024, talmente impresentabili che abbiamo fatto più bella figura all’ultimo Mondiale, quello in Qatar. «Ma come, laggiù nel deserto non c’eravamo neanche». Appunto
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