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Fabrizio Biasin ha parlato a Skysport del momento dell'Inter all'indomani dalla sconfitta in Champions contro il Barcellona che ha decretato l'eliminazione dal torneo.
-Una provocazione: l'Inter A non è riuscita a battere il Barcellona B?
Non è riuscita a battere il Barcellona. Però è vero che ieri era una formazione, non dico abbordabile perché il Barça anche se cambia ha sempre lo stesso impianto e si è visto, ma era una partita che si poteva vincere. L'Inter ha avuto le sue occasioni ma non ce l'ha fatta. Questo è un piccolo fallimento perché si sperava di arrivare alla fase di eliminazione diretta. E' uscita a testa alta per come si è comportata: l'atteggiamento è stato sempre di chi ha messo il cento per cento sempre, ma il risultato è mancato e non si può fare finta di niente.
-Per Conte cammino in Champions sempre differente rispetto al campionato: è perché viene chiamato in situazioni di rifondazione e rilancio o dipende da altro?
Molto dipende dal fatto che quando lui arriva lo fa sempre nei gruppi che stanno più o meno nascendo. E quando affronti squadre che in CL ci sono da anni devi pagare quello scotto. E lui lo ha anche detto che è un'Inter competitiva, che sta facendo il suo dovere, ma che ancora è migliorabile sotto tanti punti di vista, specie quello dell'esperienza. Sono mancati quei due giocatori che sono capaci di farti rendere di più nelle gare difficili. Penso all'andata col Barcellona dove l'Inter ha giocato 60 minuti perfetti, a Dortmund primo tempo eccezionale, poi crollo nel secondo tempo e la qualificazione quindi te la sei giocata lì. Si è parlato tanto del Barcellona con la squadra B, ma l'Inter poco ci mancava insomma.
-Il centrocampo dell'Inter?
Tecnicamente parlando il centrocampo con Barella Sensi Asamoah e Candreva è di caratura superiore rispetto a quello con Vecino e Borja, D'Ambrosio e Biraghi che ha giocato contro il Barcellona. Però poi la verità è che questo 11 hanno un paio di interpreti che hanno esperienza in Europa e poco altro. E questo fa la differenza quando le partite sono importanti e valgono soldi e qualificazione. Non dico sia normale essere eliminati ma non si può neanche drammatizzare la situazione. L'Inter sta facendo un processo di crescita, ci sta piano piano provando. Resta l'amarezza e la volontà della proprietà di migliorare la situazione. Lo sta dimostrando mercato dopo mercato. Anche con il centrocampo titolare l'Inter aveva sofferto in uno scontro diretto come quello con la Juve. Evidentemente quel genere di partite fa ancora difficoltà ad affrontarle. Invece funziona bene quando le squadre sono alla portata, infatti in campionato i punti sono arrivati.
-Lautaro Martinez può diventare un top player?
Se ci ha messo su la testa il Barcellona evidentemente credono possa diventare tra i più forti in assoluto. Adesso è ancora presto, parliamo di un ragazzo che è arrivato da un anno, adesso si è ambientato. Sta facendo cose straordinarie, ha una clausola da 111 mln. Per alcuni sono pochi, ma Marotta non mi sembra terrorizzato da questa cosa. Secondo me resta ancora all'Inter per tanti anni. E' la mia sensazione.
-L'Inter può vincere l'Europa League?
Sono dell'idea che si debba mettere da parte che si sente, cioè che l'Inter dovrebbe uscire dalla Coppa se vuole fare bene in campionato. Il concetto della squadra che si deve auto-elimare mi sembra assurdo. Abbiamo un esempio con il Napoli di Sarri che tenta di fare questo per battere la Juve in campionato e sappiamo come è andata a finire. Credo che l'Inter, per crescere, deve provare a vincere in tutte le competizioni. Anche in Coppa Italia. L'Inter non apre la bacheca da 10 anni e ha bisogno di arrivare in fondo a qualche torneo.
(fonte: SS24)
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