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Biasin (Libero): “La sfortuna del Capitano senza nemici…”

Mentre la Juve dimostrava una volta di più che in Italia non ce n’è per nessuno, l’Inter certificava che la stagione 2012-2013 passerà alla storia come la più disgraziata da quando esiste il nerazzurro. Javier «Saverio» Zanetti si...

Francesco Parrone

Mentre la Juve dimostrava una volta di più che in Italia non ce n’è per nessuno, l’Inter certificava che la stagione 2012-2013 passerà alla storia come la più disgraziata da quando esiste il nerazzurro. Javier «Saverio» Zanetti si fa male durante il primo tempo di un match qualunque: alza il braccio e urla di dolore. Il tendine d’Achille del capitano cede ed è il simbolo di una squadra che non sa più a che Santo aggrapparsi (neanche Peppino Prisco, per intenderci, riesce a metter pezze).

L’argentino indistruttibile lascia il campo in lettiga e nessuno sa quando tornerà. Non l’aveva fermato nessuno nel corso dei 18anni in nerazzurro, aveva battuto tutti (o quasi) i record, sembrava destinato a non lasciare il campo per l’eternità. E invece niente, la iella maledetta colpisce un giocatore che non ha nemici. La notizia fa il giro d’Italia e del mondo e non c’è un singolo calciatore, allenatore, dirigente, magazziniere o raccattapalle che non cambi espressione come a dire «no, lui è l’ultimo che si merita una cosa del genere».

La stagione dell’Inter (via Crucis?) deve ancora terminare, quella del suo capitano invece finisce qui. «Tornerò più forte di prima», ha detto. Se non mantiene la promessa andiamo a prenderlo con la forza...