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"Il problema dell’Inter che macina gioco in quantità e segna poco è che in genere segna con Romelu Lukakuche, questa sera, non ci sarà. L’altro problema è che si tratta della terza partita del girone, con la squadra di casa che ha un solo punto in classifica e quella ospite che ne ha due. Questo, in soldoni, significa che chi perde è fottuto". Apre così l'articolo di Fabrizio Biasin su Libero in vista di Real Madrid-Inter, match valido per la terza giornata di Champions League. Per Inter e Real Madrid si tratta di una partita da non sbagliare ma soprattutto i blancos, ultimi nel girone, con una sconfitta rischierebbero tantissimo.
LUKAKU - Biasin, poi, ha commentato così l'assenza di Lukaku: "Conte e i suoi speravano in un miracolo, ma il miracolo non c’è stato: il gigante belga non ce la fa a recuperare dal problema muscolare e, probabilmente, salterà anche il prossimo match di campionato contro l’Atalanta (domenica alle 15). Tocca trovare alternative che, oh, a guardar bene non mancano. Ok, è vero, Sanchez pare una bambola di pezza e Lautaro non è in gran forma, ma è anche vero che il campione d’Europa in carica Perisic può fare la seconda punta, Eriksen pure, ed è altrettanto vero che si può ragionare su un’impostazione tattica che vada oltre il 3-5-2 o il 3-4-1-2".
CAMBIO MODULO - Biasinchiarisce anche come Conte non sia predisposto ad utilizzare la difesa a 4: "Dice il lettore: «Ci stai dicendo che potrebbe passare alla difesa a quattro?». Giammai, l’ex ct resterà fedele alla sua difesa a tre ma, forse, potrebbe sorprendere dalla metà campo in su", salvo poi sottolineare come i tifosi nerazzurri speravano in un inizio di stagione migliore: "È vero che in queste prime uscite c’è stato un problema legato alle prestazioni degli arbitri, ma è altrettanto vero che da Conte ci si aspetta di più, magari una maggior capacità di incidere nel corso dei 90 minuti? Scegli la difesa a tre? Giusto, del resto è quella che ti ha portato ad avere quel gran curriculum, ma è anche giusto pensare a variazioni tattiche in corso d’opera, quelle che ti permettono di trovare la chiave per far male al tuo avversario quando la squadra non riesce a sfondare", commenta il giornalista.
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