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Biasin: “Mazzarri ha il terrore di osare. Nel post-gara è stato un disastro perché…”

Fabrizio Biasin ha provato a fare il punro della situazione nerazzurra, partendo dalla figura di Walter Mazzarri: “Resta l’ultimo dei responsabili dell’attuale delirio nerazzurro, ma è il primo nella lista di quelli che hanno il...

Daniele Vitiello

Fabrizio Biasin ha provato a fare il punro della situazione nerazzurra, partendo dalla figura di Walter Mazzarri: "Resta l'ultimo dei responsabili dell'attuale delirio nerazzurro, ma è il primo nella lista di quelli che hanno il "terrore di osare". Per dire, Palacio. Contro i bianconeri sembrava la particella di sodio del noto spot o il protagonista del film fantasy "don Rodrigo nell'isola delle zebre"; correva come un pazzo, ma perennemente a vuoto poveraccio. E gli interisti abituati a Mou che quando bisognava recuperare metteva anche Beppe Baresi a far la punta: "Mortacci tua Walter metti uno straccio di seconda punta! Piuttosto entra tu ma fai qualcosa!". E lui niente, perché "l'equilibrio viene prima di tutto e comunque abbiamo il migliore attacco del campionato". Una cantilena che valeva fino a qualche mese fa, ora non più. L'Inter è miseramente all'ultimo posto nella speciale classifica 2014: peggio del Sassuolo, avversario domenica sera. Nelle ultime dieci partite la Beneamata ha tenuto un ritmo da retrocessione in serie B, qualcosa di inspiegabile e inaccettabile, perché è vero che domenica Mazzarri ha sfidato la super Juve, ma è anche vero che il Catania in casa si deve battere a prescindere dalla rava e dalla fava.

E le dichiarazioni post-gara: un vero disastro. Il piccolo Strama avrebbe dato la colpa a se stesso, il grande Mou avrebbe dato la colpa alla Fiat, Gasp e Rafa avrebbero dato la colpa alla proprietà, Leonardo avrebbe detto "non sono Leonardo, ve lo giuro, e comunque voglio aprire un chiringuito a Jesolo". Nessuno però se la sarebbe presa con un ragazzo di 19 anni per quanto responsabile, suvvia".

In società non se la passano meglio: "Parliamoci chiaro, Thohir non ha alcuna intenzione di cambiare la guida tecnica, almeno fino a fine stagione. Poi si faranno i conti. Toccherà al citatissimo "uomo forte" di Erick prendere delle decisioni per quel che riguarda la panchina: Simeone potrebbe essere l'uomo giusto e con un progetto serio (non dispendioso, serio), il Cholo verrebbe a Milano anche a piedi. Per il resto ci si chiede dove sia in questo momento "la società": Thohir è stato bravo a tamponare le possibili contestazioni con il colpo Hernanes, ma non sappiamo ancora che fine faranno Guarin e Ranocchia (giocatore inutilizzato domenica e stipendiato dai nerazzurri) oltre alla contestatissima accoppiata Fassone-Branca. C'è chi assicura che si stia calcolando la buonuscita dei due dirigenti: staremo a vedere".