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Biasin: “Moratti ok ma Thohir è salito su una nave che imbarcava acqua”

Francesco Parrone

"L’ Inter post-triplete non ha praticamente più vinto, ma qualcosa di buono l’ha fatto: è diventata una società con un organigramma chiaro"

Il giornalista Fabrizio Biasin, dal quotidiano Libero, spiega il suo 'No' riguardo un possibile ritorno di Massimo Moratti come presidente dell' Inter"Doverosi osanna a Massimo Moratti, presidente vincente: grazie per tutto, hai speso oltre misura, hai dispensato felicità, hai realizzato il sogno di ogni tifoso pallonaro e cioè vincere ogni cosa in meno di un mese, una specie di overdose di gioia. Fine degli osanna.

E ora si proceda con gli osanna a Thohir, perché nonostante la critica avversa, se li merita eccome. Grazie Thohir perché hai scelto di salire su una nave che imbarcava acqua, grazie perché hai gestito un debito mostruoso riuscendo a farti prestare centinaia di milioni dalle banche, grazie perché hai migliorato il parco giocatori nonostante non ci fosse una lira, grazie perché hai tagliato i rami secchi, hai dato un’organizzazione, hai preteso da tutti la conoscenza della lingua inglese (robe da matti), hai trasformato l’ Inter in un’azienda dove non lavorano tutti ma solo chi merita, hai traghettato l’ Inter verso il porto sicuro chiamato Suning e nel farlo ci hai pure guadagnato, segno evidente non che tu sia uno sciacallo, ma uno che ci sa fare.

Ecco, l’ Inter per tornare nell’élite del calcio ha bisogno di gente «che ci sappia fare», che non si lasci dominare dalle emozioni, che prenda le decisioni non per soddisfare l’esigenza «del momento», che sappia essere «cattivo», pur con il sorriso sulle labbra. Moratti per un miliardo di motivi non può essere tutto questo né, crediamo, accetterebbe il ruolo di «presidente con i soldi degli altri».

L’ Inter post-triplete non ha praticamente più vinto, ma qualcosa di buono l’ha fatto: è diventata una società con un organigramma chiaro (senza direttori artistici, per dire), ha avviato un piano per espandersi nel mondo perseguendo schemi matematici ed economici, non seguendo «l’emozione del momento». Dice il nostalgico: «Eh, ma l’italianità..., la famiglia Moratti... Il cuore...».

Con il cuore e l’italianità l’ Inter, purtroppo, stava finendo gambe all’aria. E allora sì, come dice lo slogan «ora-e per- sempre-Moratti-presidente», ma le decisioni lasciamole prendere ad altri".

(Fonte: Fabrizio Biasin, Libero 05/10/16)