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Biasin: “Nainggolan è un regalo di Zhang a Spalletti, voleva bene anche a Rafinha ma…”
L'analisi di Biasin dell'operazione che porterà il giocatore belga in nerazzurro
"Radja Nainggolan è quasi un giocatore dell'Inter. Le cifre, i dettagli, le contropartite: è quasi tutto noto. Il club nerazzurro ha accontentato Luciano Spalletti, che voleva il giocatore belga già l'anno scorso. Fabrizio Biasin ha analizzato in un lungo pezzo per Esquire.com i motivi che hanno portato Zhang a dare l'ok all'operazione e il punto sul mercato nerazzurro: "Nainggolan all’Inter è un gentile e meritatissimo regalo che Mr Zhang concede al suo allenatore, ovvero Spalletti. Spalletti voleva a tutti i costi il suo pupillo, ha atteso un anno mordendosi la lingua (neanche troppo, tra l’altro) e, ora, lo ha richiesto ad alta voce (“prendetemelo per l’amor del cielo!”). Il cinese Zhang deve aver fatto il seguente ragionamento: “Fosse per me farei a meno di un 30enne che mi costa 35 milioni di cartellino, 10 all’anno di stipendio lordo e che difficilmente rivenderò in futuro, ma me lo chiede il tecnico che ci ha condotto in Champions e, quindi, dico ok”."
"I meriti di Piero Ausilio - "Il resto lo ha fatto Ausilio, abile a sfruttare l’operazione per “buttare dentro” un giovane (Zaniolo) e un ex giovane (Santon) capaci di generare fondamentali plusvalenze (entro il 30 giugno bisogna raccattare poco più di 40 milioni per “sfamare” l’Uefa)."
Addio a Rafinha - "L’acquisto di Nainggolan esclude di fatto la possibilità di rivedere Rafinha a Milano. La cosa dà un po’ fastidio a buona parte dei tifosi, in fondo il brasiliano aveva messo in mostra qualità e manifestato gran voglia di proseguire il suo percorso in nerazzurro, ma a pensarci bene, nel corso dei mesi, proprio Spalletti ci ha fatto capire che, sì, per lui Rafinha era bravo e capace, ma in ogni caso non era propriamente il suo “giocatore prediletto”.
Una buona dose di "figli di buona donna" - "Il suo “giocatore prediletto” arriva ora (arriverà) e si chiama Radja. Amante del pallone, del tabacco, dell’alcol e pure della Fifa, Nainggolan non vincerà mai il premio “atleta sano e morigerato”, ma è anche vero che spesso nel calcio “vita sana” non fa rima con resa in campo. Soprattutto, l’Inter dopo anni di vacche magre aveva estremo bisogno di aumentare la sua dose di “figli di buona donna” in campo, quelli – per intenderci – che combattono le “fasi no” della stagione (il classico gennaio in stile Inter) senza badare troppo alle buone maniere."
(Esquire.com)
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