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Biasin: “Sette considerazioni sull’Inter. Casting? Quelli presi senza come sono andati?”

Fabrizio Biasin, nel suo editoriale per Tmw, ha parlato anche della scelta dell'Inter di affidarsi a Stefano Pioli come nuovo allenatore

Daniele Mari

Fabrizio Biasin, nel suo editoriale per Tmw, ha parlato anche della scelta dell'Inter di affidarsi a Stefano Pioli come nuovo allenatore: "Stefano Pioli è il nuovo tecnico dell'Inter. Per carità, manca l'ufficialità ma ieri lo abbiamo visto entrare in sede con tanto di berretto di lana, il ché fa propendere per il sì. La decisione nerazzurra arriva dopo una settimana piuttosto allucinante, passata a "selezionare" e "provinare" i vari candidati.

Prima considerazione: la faccenda "casting" ha fatto sorridere molti, sottoscritto compreso, ma non è detto che sia per forza una stronzata. In ogni caso i precedenti tecnici nerazzurri erano stati selezionati "senza casting" e le cose non è che siano andate bene. Ergo, meglio uno sfottò in più abbinato a una scelta consapevole, che un mister preso a caso per tamponare il chiacchiericcio mediatico.

Seconda considerazione: Zhang e i suoi uomini avranno anche modi singolari di fare le cose, ma coloro che pretendono di dare lezioni di economia e gestione a un tale che, partito da zero, è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo, rischiano di risultare un filo ridicoli.

Terza considerazione: l'Inter ha buttato via due mesi tra polemiche esterne, interne, errori di impostazione, varie ed eventuali, ma resta una squadra da non sottovalutare. Magari costruita con poco raziocino, ma comunque valida. Con un minimo di tranquillità e condizione fisica in più, non è detto che la stagione sia già da archiviare.

Quarta considerazione: pensare a Pioli come a un traghettatore in vista dell'"era Simeone" significa far parte del gruppo di persone/tifosi che hanno già archiviato la stagione. L'Inter non ha "già" pensato a Simeone, magari un giorno lo porterà a Milano, ma non certo perché l'ha deciso in queste settimane.

Quinta considerazione: la scelta Pioli, checché ne dicano in società, è la vittoria della dirigenza "italiana" nei confronti del "super consulente" Kia. Decisioni diverse avrebbero giocoforza imposto a noialtri impiccioni ragionamenti sull'Inter "dei dirigenti scavalcati". Ad ogni modo è consigliabile che al più presto la proprietà assegni ruoli "chiari" ai responsabili nerazzurri. Ad Ausilio, per dire, un paio di mesi fa è stato promesso un contratto biennale che ancora non è stato formalizzato. Nel frattempo è arrivato il nuovo Ceo ad interim Jun Liu, e davvero vorrei dirvi di conoscerlo ma sparerei più cazzate del solito.

Sesta considerazione. Il criticatissimo (anche a ragione, per carità) Mauro Icardi, nelle ultime due settimane: 1) ha chiesto scusa per le puttanate uscite nella sua biografia. 2) Ha segnato un po' di gol. 3) Ha detto "è colpa nostra se con De Boer è andata così". 4) Ha detto "L'allenatore? Io sono pagato per allenarmi e giocare, la società per scegliere il tecnico. Comunque se arriva un mister italiano bene così". Ad avercene...

Settima e ultima considerazione: scelto Pioli, rintuzzata (si spera) la confusione mediatica, ora l'Inter deve imparare (opinione personale) a fare la cosa più importante, e cioè difendere le proprie scelte. De Boer andava difeso, Icardi andava difeso, l'Inter tutta andava difesa da taluni attacchi mediatici spesso doverosi, ma a volte pretestuosi se non addirittura provocatori. I grandi club dimostrano di essere tali nei momenti difficili, durante quelli "facili" beh, son bravi tutti.

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