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Biasin: “Si è mai visto un magnate che non caccia una lira? Spiegate a Thohir che…”

Fabrizio Biasin, giornalista di Libero, ha scritto oggi un pezzo su Erick Thohir e questi primi giorni di mercato invernale, segnati dall’immobilismo in entrata dell’Inter: “Un genio su Twitter ha individuato il colpevole del...

Daniele Mari

Fabrizio Biasin, giornalista di Libero, ha scritto oggi un pezzo su Erick Thohir e questi primi giorni di mercato invernale, segnati dall'immobilismo in entrata dell'Inter:

"Un genio su Twitter ha individuato il colpevole del disastro Inter: Mazzarri. «Walter ha in testa un’idea rivoluzionaria: cross di Palacio per il colpo di testa di Palacio». E in effetti c’è tutta una corrente che s’è già stufata del tecnico toscano, qualcuno addirittura ha osato l’incredibile azzardo: «Stramaccioni era meglio». A guardar bene i numeri dicono così: un anno fa di questi tempi l’Inter aveva 4 punti in più. Certo, il crollo verticale è arrivato nel girone di ritorno, ma tant’è. 

Sia chiaro, neanche il più pessimista tra gli interisti teme un «nono posto-bis», ma tutti quanti pensano: «Thohir, oltre a saltellare, ci è o ci fa?». La domanda è legittima, la risposta inquietante semplicemente perché non c’è. Ieri il presidente si è fatto vivo con una nota sul sito ufficiale: «Ho letto che il mio disappunto per la sconfitta è stato visto come una critica alla squadra. Quando perdi è normale essere dispiaciuti (...) Stiamo lavorando tutti insieme, con lo stesso obiettivo. Le analisi tecniche, poi, spettano all’allenatore. Non è, lo ripeto, una partita vinta o una persa che ci fa cambiare idea sul progetto».

In chiusura spunta la parola magica: «Progetto». Se sapessimo dov’è piazzato in questo momento Thohir (Giacarta? Milano? Ancora a Roma a far spese?) ci piacerebbe rivolgergli di persona il super domandone: «Scusi, quale progetto?». Sì perché al momento sappiamo che: 1) Thohir vuol guadagnare con il calcio. 2) Thohir in contemporanea vuol vincere. 3) Thohir non vuol spendere sul mercato a meno che prima non si venda Guarin, o Ranocchia, o tutti e due, o qualcun altro. 4) Per Thohir terzo o quarto posto sono la stessa cosa perché tanto è l’anno zero. 

Ce n’è abbastanza per farsi venire l’acetone. Qualcuno dovrebbe avere il coraggio di avvicinare l’amico indonesiano per spiegargli un paio di cose chiare anche a chi pensa che il Calcio sia solo un elemento della celebre Tavola Periodica. 1) Con il calcio in Italia non si guadagna. 2) Senza buttare vagonate di palanche in Italia non si vince, al massimo ci si arrabatta. 3) La regola del «chi più spende meno spende» vale in molti ambiti, ma soprattutto nel calcio. 4) Il detto «non si cava il sangue dalle rape» è associabile a molti tra i giocatori della Beneamata. 5) Anche vincendo Champions League, scudetti in serie e trofei ferragostani, al massimo si possono limitare le perdite, ma certo non si guadagnano i milioni. 6) In Europa i profitti li fa solo il Bayern Monaco, ma il Bayern Monaco non è una semplice squadra di calcio, semmai un’azienda che ha uno stadio di proprietà e decenni di gestione oculata alle spalle. 7) Intonare a ripetizione il coretto «Chi non salta lossonelo è» non basterà a placare il nervosismo crescente dei tifosi nerazzurri, soprattutto se al 31 gennaio prossimo, il carrello della spesa dovesse risultare vuoto o poco più (D’Ambrosio è sempre più vicino).

Diciamola tutta: al momento la probabilità che al mercato si alzi bandiera bianca è elevato, ce l’ha più o meno detto Piero Ausilio - direttore sportivo dell’Inter -  prima dell’oscena Lazio-Inter. Il povero Mazzarri se ne faccia una ragione e intanto provi magari a mischiare le carte (azzardare le due punte prima che maturino le angurie non sarebbe male). Ma sia chiaro, il problema non è Walter, il problema è Thohir, extraterrestre del pallone atterrato nel difficile pianeta serie A. Moratti lo sa bene e infatti a un bel punto ha mollato. Disse: «Lascio a qualcuno che potrà farci brillare nel mondo». Solo che lui per il bene del suo club sperperava grano quando ne aveva a strafottere e andava avanti a buttarne via anche quando il pozzo s’era prosciugato; l’indonesiano invece pare avere il braccino più corto dei canguri (per il momento ha promesso di coprire il buco di bilancio - centinaia di milioni, per carità - e stop). S’è mai visto un magnate che non caccia una lira per compiacere il suo pubblico? E se non fosse un ricco imprenditore? Se fosse veramente quello del Gam Gam Style?"