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Biasin: “Spalletti, perché non la difesa a 3? Blocco Inter è la chiave. E poi…”
Intervenuto su Libero, Fabrizio Biasin ha parlato così del KO dell'Italia contro la Spagna, preannunciando cambi contro la Croazia:
"In Spagna ci hanno preso un po’ per il culo, ma neanche troppo. La cosa non è bella e il motivo è semplice: se ti sfottono fino alla morte significa che ti temono, se non infieriscono è perché probabilmente provano compassione, tenerezza, rispetto per “l’antica gloria azzurra”. Contro le Furie Rossissime abbiamo rimediato una figuraccia epocale e non è una questione di punteggio (uno 0-1 che poteva essere anche 0-4), ma di atteggiamento. Abbiamo sofferto sotto ogni punto di vista, non abbiamo mai visto neanche per sbaglio il volto del portiere Unai Simon, non siamo stati in grado non solo di tenere il pallone tra i piedi (era previsto), ma neppure di organizzare un qualche tipo di ripartenza. Su quelle puntavamo, le ripartenze, la capacità di aggredire lor signori in verticale, di allargare i Dimarco e i Di Lorenzo, di far salire i Bastoni e i Calafiori, di fare in definitiva quello che con l’Albania ci era riuscito assai bene per almeno un’ora di gioco.
E invece ciccia, ci siamo ritrovati a fare la barricata là dietro, con Donnarumma che ha preso tutto quello che poteva e gli altri a boccheggiare. Domanda: si poteva fare meglio? Sì, sia nelle scelte iniziali che nella gestione della partita: probabilmente non avremmo vinto (Rodri e soci sono su un pianeta molto lontano dal nostro), ma forse non ci saremmo sentiti così “piccini”. Spalletti ha sbagliato? Boh, non siamo all’altezza di fare le pulci a uno degli allenatori migliori al mondo, ma un appunto ce lo permettiamo. La massima espressione di calcio, quest’anno in A, è figlia del gran gioco che Inzaghi ha portato all’Inter. E l’Inter gioca con la difesa a tre. Una delle squadre che più hanno impressionato quest’anno in Europa è l’Atalanta di Gasp, vincitrice dell’E-League. E l’Atalanta gioca con la difesa a tre. La 2ª squadra meno battuta del campionato è stata la Juventus. E la Juve ha giocato con la difesa a tre. Sette dei dieci difensori convocati da Spalletti hanno giocato in squadre che puntano sulla difesa a tre: Bastoni, Dimarco, Darmian, Buongiorno, Bellanova, Gatti, Cambiaso (e se vogliamo anche Mancini). E, allora, perché non proviamola difesa a tre? In fase offensiva in realtà è già così, ma con la Spagna la fase offensiva non si è mai vista. Si è vista, al contrario, una fase difensiva confusa, con Bastoni limitato nella posizione di centrale “destro”, con Dimarco che tolto dal ruolo di esterno a tutta fascia perde gran parte del suo potenziale, con Cambiaso che per lo stesso principio diventa poco utile dall’altra parte, con Buongiorno - uno dei migliori difensori del campionato - che finisce per diventare quasi inutilizzabile.
E quella, la difesa a quattro, serve soprattutto per trovare un posto al buon Di Lorenzo, che certamente non è il disastro dell’altra sera (gli spagnoli arrivavano da tutte le parti), ma al momento offre meno garanzie di Darmian. L’altro equivoco riguarda Chiesa: se scegli il 3-5-2 è difficile trovare spazio al bianconero, ma è anche vero che, forse, proprio il 3-5-2 potrebbe essere il modulo ideale per mettere tutti a loro agio, Barella compreso. E allora ci trasformiamo in uno dei 60 milioni di ct e ipotizziamo: Donnarumma; Darmian, Buongiorno, Bastoni; Cambiaso, Barella, Jorginho/Cristante, Pellegrini, Dimarco; Scamacca, Chiesa/Raspadori. «E meno male che avevi scritto “Non sono all’altezza di dare lezioni al ct”!». E anche voi non avete tutti i torti".
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