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Biasin: “Thohir, altro che bonaccione. Sta chiudendo operazione ‘esalta Inter’ “

Daniele Vitiello

Fabrizio Biasin è tornato a parlare del lavoro che Erick Thohir sta svolgendo in questo primo periodo da presidente dell’Inter: “L’indonesiano pare bonaccione, micio-micio e un po’ fessacchiotto, ma in realtà sta...

Fabrizio Biasin è tornato a parlare del lavoro che Erick Thohir sta svolgendo in questo primo periodo da presidente dell'Inter: "L'indonesiano pare bonaccione, micio-micio e un po' fessacchiotto, ma in realtà sta lavorando sottotraccia con un'intensità spiazzante. Si dice in particolare che sia in dirittura d'arrivo un'operazione di carattere economico "esalta Inter". I dettagli settimana prossima..."

Intanto, una delle note più liete dell'ultima uscita di campionato dell'Inter è sicuramente Jonathan: "Sembrava l'ultimo dei brasiliani, il calciatore nato nel Paese sbagliato, il miracolato di Branca, l'inutile piccoletto indegno di correre sulla fascia che fu di Maicon, l'esterno alto che non aveva mai fatto il terzino e quindi "dove vuole andare con Mazzarri, lui che sulle ali costruisce tutto il suo gioco". Per tutti doveva essere il primo nella lista degli epurati del sergente Walter e invece no. Jonathan ha parlato col suo allenatore, si è messo a disposizione e ha fatto una cosa che tra i calciatori non è sempre scontata: s'è fatto un mazzo così. Ha imparato cos'è una diagonale difensiva, ha raddoppiato gli sforzi, s'è allenato come e più degli altri, si è tappato le orecchie quando gli davano del bidone, ha continuato a sbattere (e continuerà a farlo) contro i suoi limiti tecnici, in ogni caso s'è preso una grande rivincita. Nonostante tutto non ha mai pensato di togliersi la maglietta dopo un gol o di mettere il dito sul muso per zittire chi lo criticava. Lui, quando segna o regala un assist a un compagno... abbassa lo sguardo come se si sentisse in imbarazzo. Non sappiamo se Prandelli ha in testa questo azzardo - molto probabilmente no - sappiamo però che, numeri alla mano, Jonathan quest'anno è certamente sul podio di coloro che in serie A hanno reso di più lungo la corsia di destra. In più conosce decisamente bene il Brasile e ha negli occhi quella luce che nel 2006 aveva tal Grosso".