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Intervenuto ai microfoni de Il Secolo XIX, Vitali Kutuzov, ex calciatore di Sampdoria e Bari, ha parlato così della situazione in Bielorussia, dove si continua a giocare nonostante il Coronavirus: «All'inizio ne ero quasi orgoglioso, negli ultimi tempi è cresciuta la perplessità. Con tutto il bene che voglio ai miei concittadini non posso pensare che tutto il mondo è stupido e noi i più furbi. Ora dico attenzione, guardiamoci un attimo intorno, mi viene il dubbio che a casa mia non abbiano capito la dimensione del problema».
Speculano sul virus?
«Non lo so, dico che qui dall'Italia è tutto molto strano rispetto a quanto succede nel resto del mondo. Non vorrei che qualcuno approfittasse della situazione. Io non sono un medico, ho fatto solo lo sportivo e quindi non so giudicare, ma non vorrei che mettessero i calciatori su un campo di mine. Sono particolarmente interessato perché tengo al mio paese e ai miei giocatori a cui curo gli interessi. Mi sono impegnato con le loro famiglie».
Ma la gente va allo stadio?
«No, il campionato va avanti a porte aperte ma le 8-9 tifoserie più grosse hanno deciso di non andare. La gente usa la testa, sente le notizie e si adegua. All'inizio... lasciamo stare».
All'inizio?
«Mi piaceva pensare che fossimo più forti di tutti in Europa, che dessimo l'esempio di un popolo che non ha paura. Ma ora col passare delle settimane, vedendo cosa succede in tutto il mondo, sono realista».
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