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Bierhoff: «Ecco perché le squadre tedesche vincono e quelle italiane no»

Oliver Bierhoff, anni 45, d.g. della nazionale e consigliere della Federcalcio tedesca, commenta il boom delle squadre del suo paese in ambito europeo. Che cosa c’è dietro alle due finaliste di Champions? «Anche se il distacco esiste e si vede...

Lorenzo Roca

Oliver Bierhoff, anni 45, d.g. della nazionale e consigliere della Federcalcio tedesca, commenta il boom delle squadre del suo paese in ambito europeo.Che cosa c’è dietro alle due finaliste di Champions?«Anche se il distacco esiste e si vede visto che il Bayern fattura 400 milioni di euro l’anno e alcuni club invece solo 70, in Bundesliga c’è ancora una certo equilibrio. Il timore è che accada quello che è già successo in Spagna, in Inghilterra e anche in Italia, con due squadre e basta».C’è il rischio di un Bayern formato Barcellona?«L’anno prossimo i l Bayern sarà ancora più forte. Ha preso Guardiola, Goetze e probabilmente prenderà Lewandowski. Hanno un sacco di soldi».Voi tedeschi che cosa avete fatto per diventare i padroni dell’Europa del pallone?«Abbiamo tenuto sotto controllo i bilancidei club e abbiamo investito molto nelle infrastrutture, non soltanto in giocatori. Ricordo che quando giocavo ad Ascoli non c’era un campo di allenamento e per trovarne uno dovevamo girare nei paesi vicini».Altri segreti del vostro boom?«I buoni rapporti tra Lega e Federazione. Abbiamo compreso che i problemi del calcio sono problemi comuni. Dal 2000 a oggi noi come Federazione abbiamo investito 250 milioni nei settori giovanili e i club 600. Le nostre squadre hanno soprattutto giocatori tedeschi, è questa la loro forza. Non voglio fare polemica ma nel calcio sarebbe meglio essere un po’ più nazionalisti».Le sembra così netto il gap tra il calcio italiano e quello tedesco?«Anche nel calcio siete come in politica: non riuscite a mettervi assieme e a seguire la stessa strada».