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Bigotto a IC: “Ronaldo e Milito due miti. Vorrei conciliare studio e calcio, infatti…”

Ai microfoni di Inter Channel Francesco Bigotto, giocatore della Primavera, ha raccontato brevemente la sua vita, parlando di Ronaldo, Milito e tanto altro. Queste le sue parole: 100 maturità classica? La mia giornata tipo era sveglia alle 7 per...

Simona Castellano

Ai microfoni di Inter ChannelFrancesco Bigotto, giocatore della Primavera, ha raccontato brevemente la sua vita, parlando di Ronaldo, Milito e tanto altro.Queste le sue parole:

100 maturità classica? La mia giornata tipo era sveglia alle 7 per andare a scuola, pranzo alle 11 nell'intervallo e poi dopo scuola andavo ad allenarmi a Interello. Rientravo a casa alle 18 e poi studiavo. E' un tipo di educazione che ho sempre ricevuto: dare tutto me stesso in ogni cosa che faccio, per rispetto per i miei compagni e per l'impegno che ho preso.

Cosa più difficile? Studiare mi piaceva, riuscivo sempre a studiare prima di cena, quest'anno invece ho dovuto studiare anche fino alle 23 o mezzanotte.

Inter? Ho sempre tifato Inter, da quando avevo 2 anni, 3 anni. Mio padre tifosissimo mi ha trasmesso questa passione. 

Tempo libero? Pubbliche relazioni a scuola e in squadra, al di fuori quest'anno è stato un po' difficile.

Serie tv preferita? 'How I met your mother'.

Libri? Ho iniziato a leggere la saga de 'Il trono di spade'.

Compagni di classe e professori? Molto comprensivi con me, come pure i professori, non hanno mai avuto pregiudizi, alcuni hanno cercato di aiutarmi passandomi appunti. Se non mi fossero venuti incontro professori e preside le assenze sarebbero state superiori, ma con la lettera dell'Inter questa cosa è stata accettata.

Regole? In convitto abbastanza rigide. 

Mito da bambino? Ronaldo sicuramente. Quando aveva il numero 10 era micidiale, quando l'ho visto uscire in lacrime contro la Lazio mi è venuto da piangere.

Mito ora? Milito, dirò una banalità magari. Mi ha segnato prima da tifoso nel 2010 e poi anche quando mi sono allenato con lui, come pensa la giocata in anticipo, cosa inconcepibile. Cercavo di apprendere il massimo da lui.

Tempo libero ora? Ho provato dei test, Psicologia, 13esimo su 2000. Vorrei comunque andare all'Università finché sarà possibile conciliare calcio e studio. Dall'esperienza di alcuni miei conoscienti ho capito che è un impegno possibil da portare avanti allenandomi, la frequenza dei corsi non è obbligatoria. Vorrei mantenere le due strade, anche per un futuro, se non riuscirò a sfondare avrò questa seconda possibilità. Ora leggo, sto con la mia famiglia,con la mia ragazza.

Trasferte? Mi è capitato di dover studiare, i compagni mi venivano a dare fastidio.  

Palazzi? E' bravo. Ci mette sempre il cuore e questo è molto importante.