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Biolchi sul derby: “Mancio non è Mou e non vuole esserlo. Se arrivasse 5° sarebbe il primo…”

Sabine Bertagna

E’ già tempo di derby. Negli studi di Sky Paolo Condò e Alessandro Biolchi si sono “sfidati”, analizzando i diversi approcci dei due allenatori amici, Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic. Ecco le parole di Biolchi, che...

E' già tempo di derby. Negli studi di Sky Paolo Condò e Alessandro Biolchi si sono "sfidati", analizzando i diversi approcci dei due allenatori amici, Roberto Mancini e Sinisa Mihajlovic. Ecco le parole di Biolchi, che parteggia per l'atteggiamento zen di Mancini:

"Pur riconoscendo i limiti di un atteggiamento zen lo preferisco. Io sto con gli antichi greci quindi penso ad un ragionamento più platonico e stoico. Bisogna cercare di depurare i propri atteggiamenti dalla passione che fa deragliare. Mi piace molto l'atteggiamento di Mancini che pretende dai suoi la grinta in campo. Ecco perché voleva Melo. Lui è molto più british perché deve avere uno sguardo più distaccato per fare il bene della società. Sente meno la pressione. Mihajlovic potrebbe invece patire l'eccesso del suo sentimento. Sembra quasi che dietro a certi messaggi di Sinisia ci sia anche qualche messaggio rivolto alla sua società. Mentre Mancini questa necessità non ce l'ha, il mercato è stato costruito sulle sue esigenze. Mancini è stato più accontentato. A Mancini non gliene frega nulla di avere un alibi. Non è Mourinho e nono vuole nemmeno esserlo. E' protettivo senza arrivare all'aggressione verso l'esterno. Non ha bisogno di costruirsi alibi e di attaccare qualcuno. Sarebbe il primo ad andarsene se l'Inter arrivasse quinta o sesta. Non credo che le parole di Thohir potrebbero scalfire le sue parole. Sicuramente vedremo molti nuovi acquisti in campo al derby. Non penso ci si aspetti un'asfaltata in stile Mourinho (il primo derby giocato da Mou e vinto 4-0). L'Inter ha fatto sei punti e non meritava con il Carpi. Il paradosso è che l'arrivo del derby rafforza la serenitò di Mancini. Se dovesse perderlo soffrirà meno. Come carica Mancini la squadra? Queste partite non vanno caricate perché si caricano da sé. Dovrà cercare qualche meccanismo fra i nuovi e dovrà insegnare quei due tre accorgimenti che possono dare qualcosa in più. Ci si può aspettare la cattiveria agonistica di Melo. Sia Milan che Inter non sono ancora velocissime, magari anche la tenuta fisica potrebbe fare la differenza. Mancini continuerà a giocare il bel calcio: è quello il suo scopo. Penso sia stato Mancini ad avallare la cessione di Kovacic e non il FPF. Anche su questa cessione ha dato una parola importante."