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Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Zvone Boban ha parlato della finale tra Inghilterra e Italia, ma anche della questione Superlega:
La finale che voleva l’Uefa, no? Doveva restituire qualcosa a Johnson per la Superlega...
«Mi viene da ridere. Ridicolo solo pensare che l’Uefa favorisca una squadra. Teorie cospirazioniste e dietrologia sono sempre esistite, ma chi vive il calcio sa che sarà una finale pulita».
Si aspettava l’Italia in finale?
«Che fosse una squadra particolare, che la sua forza fosse lo spirito collettivo, s’era visto. Però avevamo tutti un dubbio: cosa succederà quando si alzerà il livello? La qualità generale non è quella delle migliori Italie. Ma qui è il capolavoro di Mancini. E i giocatori hanno dimostrato forza mentale, spirito di gruppo e capacità non comune di lettura delle situazioni».
I migliori degli azzurri?
«Il fuoriclasse è Donnarumma. Poi Chiesa, fuoriclasse potenziale. E Jorginho. Decisivo».
Come si vince la finale?
«Gli inglesi non hanno palleggio e creatività degli azzurri che quindi devono condurre la partita. L’Inghilterra non è la Spagna, però ha una forza fisica notevole e nell’uno contro uno è stata dominante. Dipende molto dalla formazione di Southgate».
Superlega: cosa succede?
«C’è una battaglia legale. E la vinceremo. Quella reale e calcistica il calcio l’ha vinta contro chi vuole rovinarlo per farlo diventare un business, cancellando centosessant’anni di storia. Solo perché qualcuno non faceva bene i conti delle sue società dobbiamo rovinare il calcio?».
Boris Johnson ha dato una mano. E qui torniamo ai complotti...
«Discorsi assurdi, disonesti, scorretti. Dicevano anche che avremmo giocato la finale di Champions a Londra per lui, invece è stata a Oporto. Il calcio deve essere grato all’Inghilterra per come ha reagito e anche a paesi come l’Italia: Gravina è tra quelli che hanno lottato. Ma i veri vincitori sono il calcio, la gente che lo ama e, se devo fare un nome, Ceferin».
Il Covid ha creato polemiche per stadi pieni, contagi...
«Bellissimo vedere gente allo stadio. Ma non abbiamo fatto nulla al di fuori delle leggi degli Stati e delle autorità sanitarie. Chi ci critica non ha coraggio o non vuol vedere come stanno le cose. Noi siamo contenti che l’Europeo abbia ridato la gioia al calcio: perché è stato bello, imprevedibile, magico».
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