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Intervistato da Sportweek, l'ex dirigente del Milan Boban ha parlato dell'idea ormai tramontata della Superlega e del Mondiale ogni due anni:
Un giudizio sull'idea della Superlega, ormai fallita?
«Un tentativo vergognoso, stoppato dalla gente prima ancora che dalle istituzioni. Anche se sono orgoglioso di come hanno reagito l'Uefa e il presidente Ceferin. Perché era una mera operazione di business per gli interessi solo di pochi e dimenticava valori, storia, tradizione, identi ficazione: aspetti che caratterizzano questo sport. Annullando quelle responsabilità sociali e culturali presenti e future che chi guida un club radicato nel territorio deve tener presente. E tutto perché questi miliardari hanno fatto male i conti del proprio club. Irresponsabili. Volevano tutto per sé, volevano cancellare i valori e americanizzare questo sport».
Il calendario del calcio è già intasatissimo, si gioca ogni giorno. E la Fifa sta pensando anche a un Mondiale ogni due anni. Non si starà esagerando?
«Si. Io sono favorevole alle novità che migliorano il calcio, ma non bisogna essere ossessionati dal cambiamento, troppi parlano delle riforme senza sapere di che parlano. Se il calcio piace tanto è anche perché nei decenni è cambiato poco. Questa idea del Mondiale ogni due anni di Infantino e Wenger è assurda, peggiore anche della idea della Superlega, e sarebbe disastrosa per giocatori, Leghe, club e anche per il fascino della competizione. Spaccherebbe tutte le istituzioni calcistiche, una piramide costruita nei decenni. Un progetto con i paraocchi che non rispetta nessuno. L'Uefa non proporrà mai un campionato europeo ogni due anni anche se le porterebbe denaro. Quando ero capo calcio della Fifa non mi sono fatto strumentalizzare e ho proposto esclusivamente eventi a scadenza quadriennale. Il progetto della Fifa non è pensato per modernizzare il calcio, come dice Wenger che non lo capisce, è ideato per soldi, potere e malate ambizioni. Il calcio non è di Infantino né di Wenger, non è mio né tuo, il calcio è di tutti quelli che lo amano. Devono avere rispetto e fermarsi».
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