Fabrizio Bocca, giornalista di Repubblica, si è soffermato ad analizzare il mercato dell'Inter: "Facendo i conti della spesa come se fossimo in salumeria – dove però il prestito con diritto di riscatto, già non chiarissimo a me, proprio non riesco a farglielo capire -, vedo che l’Inter ha speso 35 milioni per Rafinha, una decina per Lisandro Lopez, altri 30 più o meno potrebbe spenderli per Pastore. Ma 30 ne incasserà all’incirca anche dalla cessione di Joao Mario. Insomma a spanne dal portafoglio nerazzurro escono, o sono già programmati in uscita, 45 milioni. Senza contare poi che Rafinha, Lisandro Lopez e Pastore uno straccio di stipendio lo vorranno e dunque il povero Zhang Jindong piangerà lacrime amare se non dovesse arrivare almeno alla conquista di un posto in Champions League, unico obiettivo raggiungibile. L’Inter oggi è quarta, ma l’involuzione di gioco e il peggioramento dei risultati - nonostante una buonissima squadra sulla carta - sono sotto gli occhi di tutti, per cui non è affatto detto che il mercato ottimo e abbondante sia una garanzia assoluta. L'Inter apre e chiude il portafoglio a seconda di mille situazioni che possono verificarsi, non ultime ovviamente le esigenze della proprietà cinese, di Suning, dello Jiangsu Suning allenato da Capello, club imparentato con i nerazzurri ma in posizione paritaria".
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Bocca: “Dove vuole andare l’Inter? Nuova inversione di tendenza sul mercato, Zhang…”
I nerazzurri sono tornati a spendere sul mercato
Suning e le richieste di Spalletti: "L’evoluzione dell’Inter cinese – post Moratti e post Thohir (che comunque è ancora lì come presidente) – è stata fibrillante e sorprendente. E’ partita con grandi progetti e grande dispiego di denaro e rivoluzioni tecniche a gogo in campo e in panchina. Poi ha cercato di fare un reset rispettando l'accordo per il Financial Fair Play, e anche frenato molto sorprendendo evidentemente lo stesso Spalletti attratto dal miraggio della nuova ricchezza nerazzurra e dei grandi campioni da comprare e allenare. Adesso, nuova inversione di tendenza, e altri soldi immessi sul mercato, per cercare di comprarsi almeno una certezza di futuro. Anche sotto la spinta, immagino, di un allenatore di fortissimo carattere che sa bene quello che vuole, che ufficialmente dice che l’Inter sta bene così ma che poi chiede anche tanto. Sinceramente in tutto questo tempo non sono ancora riuscito a capire chi o che cosa sia l’Inter. E dove voglia o possa andare."
(Repubblica)
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