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Bocca attacca l’Inter: “Mi sembra avvelenata: prima Zhang, adesso Lukaku con…”

Redazione1908

Il commento del giornalista di Repubblica

"Fabrizio Bocca attacca l'Inter su Repubblica e commenta così le parole di Romelu Lukaku, pronunciate ieri in una diretta Instagram. Il giocatore nerazzurro ha ribadito giustamente come la salute sia una priorità e ha ricordato come tutti volessero che il calcio andasse avanti nonostante i pericoli. Fino a quando, con Rugani positivo, si è dovuto fermare per forza: "L’Inter sembra particolarmente avvelenata: prima il presidente Zhang dette del pagliaccio al presidente della Lega Dal Pino, adesso Lukaku se ne esce con un acidissimo: “Per fermare tutto è servita la positività di uno juventino…”. Ammettiamo, per assurdo, che sia persino vero (ma al limite solo per la Champions League perché il campionato era stato già fermato) quello che non capisco è una bega così stupida in un momento in cui tutto viene travolto. Mi chiedo perché il calcio faccia tanto degradare la ragione. Non riesco a concepire come un distinto, brillante, giovane, ricchissimo manager cinese e un fortissimo centravanti belga, che tra l’altro parla splendidamente l’italiano, entrambi recentemente atterrati nel calcio italiano, abbiano potuto evidentemente partecipare, e con profitto a quanto pare, al peggior corso di regressione tifoide. Ecco che il buon Romelu Lukaku mi faccia Salvini o la Meloni via Instagram mi causa una delusione insopportabile. Mentre uno tsunami si porta via tutto ci manca solo, adesso, qualcuno che dica che quello di Juliano su Ronaldo (1998) era rigore".

"Bocca forse dimentica come prima di Juventus-Inter tutti nelle istituzioni del calcio, Dal Pino in testa, volessero continuare a far scendere in campo i giocatori. Perché lo spettacolo deve continuare. Le parole forti pronunciate dal presidente Zhang hanno trovato purtroppo un triste riscontro: sarebbe stato utile fermarsi molto prima. Sarebbe stato utile pensare prima alla salute. Di avvelenato c'è solo questo: il ricordo di chi ha pensato che in un momento come questo i soldi fossero più importanti. 

(Repubblica)