Fabrizio Bocca, giornalista di Repubblica, ha commentato il pareggio dell'Inter a Bologna. Le sue riflessioni inquadrano meriti e demeriti dei nerazzurri guidati da Luciano Spalletti: "Non ci fosse stato quel rigore generoso – Var o non Var sempre generoso resta – il Bologna avrebbe vinto meritatamente la partita e adesso parleremmo già dell’equivoco Inter. Che poi equivoco non è mai stato, mi sembra che abbiamo sempre inquadrato bene l’Inter: fa risultato ma quanto a meriti e gioco non ci siamo ancora. Se non ci fosse stato Handanovic a Crotone sarebbero stati guai, e se la Roma non avesse preso tre pali forse non sarebbe nemmeno arrivata fino a questo punto. Però è anche vero che qualcosa all’Inter andava e va tuttora riconosciuto: la cocciutaggine e il carattere di chiaro stampo spallettiano ci sono."
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Bocca: “Rigore generoso del Var. Inter incapace di accendersi: fa risultato, ma quanto…”
L'analisi del giornalista di Repubblica del pareggio dei nerazzurri a Bologna
I meriti del Bologna - Comunque non si può pensare di continuare a fare troppa strada rimanendo a punteggio pieno, prima o poi qualcosa paghi. E il povero Bologna di Donadoni che già altre squadre aveva fatto soffrire allo stesso modo (vedi il Napoli) almeno stavolta qualcosa ha portato a casa. E del resto il gol di Verdi, scatenatissimo e prezioso anche in chiave nazionale, è stato veramente bello: la difesa nerazzurra si è aperta davanti a lui come il Mar Rosso di fronte a Mosé e lui ha scagliato il suo sinistro al fulmicotone.
I demeriti dell'Inter - Dell’Inter mi ha colpito non tanto l’errore difensivo, che pure c’è stato, quanto l’incapacità di accendersi, e un gioco troppo lento e contorto per mandare in gol Icardi o Perisic, che comunque non hanno giocato al livello di altri partite. Torniamo dunque sempre al solito punto e alla constatazione di un’Inter che si muove e va avanti ma faticando parecchio e strappando risultati un po’ come capita.
Il VAR - Passaggio veloce sul e sulla Var di cui rispetto il verdetto. Che però mi sembra eccessivamente formale. Così tanto formale che alla fine si rischia di andare contro lo spirito della regola stessa. Nel fallo su Eder non c’è volontarietà, il tocco del piede dell’attaccante interista è minimale e casuale, e soprattutto non così forte, secondo me, da generare una caduta così spettacolare. Eppure la Var rivede e conferma. Mi sembra un cavillare tra regole, regolette e casistiche che c’entrano poco col reale spirito della moviola in campo. E infatti i giocatori del Bologna si sono arrabbiati e Donadoni alla fine alla fine ha accettato la decisione ma con parecchie riserve. "Speriamo che a parti invertite, anche per noi piccole..." Insomma la moviola in campo non significa la perfezione. Diciamo che va bene così: Var dixit e amen.
(Repubblica)
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