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Alessandro Bocci, giornalista, sul Corriere della Sera ha presentato così il derby di stasera che potrebbe valere lo scudetto della stella per i nerazzurri:
"È un derby quasi mistico, carico di tensioni e emozioni perché, per la prima volta nella storia, è arbitro dello scudetto. Intendiamoci, la corsa è finita da un pezzo, l’Inter ha già vinto, ma centrare il traguardo proprio contro il Milan sarebbe una goduria. Per Inzaghi anche una rivincita visto che due anni fa, proprio con i rossoneri, ha gettato via il campionato e rischiato la panchina. Pioli ha il destino segnato, ma lo stesso molto da perdere. Quella di stasera è l’ultima occasione per lasciare il segno, rinviare la festa della squadra per cui da piccolo faceva il tifo, soprattutto sperare nell’indulgenza della parte più viscerale del tifo che da mesi ne pretende l’esonero. Stefano, nei quasi 5 anni trascorsi a Milano, è stato capace di risorgere più di una volta e tanti fantasmi li ha scacciati. Stavolta, però, la montagna è troppo alta da scalare. E ci tiene da morire a chiudere in bellezza e interrompere la serie di 5 sconfitte consecutive, un marchio che gli resterà appiccicato chissà per quanto tempo. Nel derby anche dell’assurdo, l’Inter ha un solo risultato e il Milan due. Una notte bellissima ci attende. L’ingorda capolista, che in campionato ha perso solo una partita a settembre e nel 2024 ne ha vinte 11 su 13, si avvicina alla notte della verità con il ruolo di favorita a patto che abbandoni la comprensibile superficialità con cui ha affrontato le ultime, quasi inutili, partite e ritrovi la ferocia dei giorni migliori, abbinata alla qualità intatta dei suoi interpreti".
"Riattaccare la spina a comando non è sempre facile. Ma la leggerezza aiuta. L’Inter il derby se lo gode, il Milan lo teme e deve ritrovare se stesso in una notte senza appello. Le due sfide ravvicinate di Europa League con la Roma hanno spalancato il baratro delle incertezze. Non è mancato solo il gioco, è mancata l’anima. L’indolente Leao è stato lo specchio della disfatta rossonera. Raddrizzare una barca che sta per affondare in appena quattro giorni è la vera sfida di Pioli. Il Milan deve ritrovare intensità e equilibrio per riemergere dal buio in cui è sprofondato. Il vero tallone d’Achille sta nella fase difensiva. L’allenatore ha fatto un passo in avanti verso la modernità, con il baricentro altissimo, le letture preventive, accettando i duelli nelle zone nevralgiche del campo. Il risultato è che, al netto del secondo posto in classifica, arriva al derby con la nona difesa del campionato. Una scommessa persa. Inzaghi, invece, le sue le ha vinte tutte: Calhanoglu è il miglior regista della serie A, Lautaro non segna dal 28 febbraio ma vincerà la classifica dei cannonieri e ha innescato la fuga, Barella e Mkhitaryan sono incursori imprendibili e i difensori hanno blindato la porta di Sommer e dato un contributo fondamentale in attacco. Dimarco è stato il grimaldello di tante vittorie. I movimenti di Thuram hanno mandato in crisi tante squadre. Pioli, al contrario, deve svegliare le sue stelle, l’incompiuto Leao, l’impalpabile Theo, lo svagato Giroud. E Loftus-Cheek deve mettere il bavaglio a Calha. Serve una notte da vero Diavolo prima di dirsi addio. Stefano sta ragionando su come giocarsela: all’attacco, con il solito coraggio, ma rischiando di prestare il fianco alle ripartenze fulminanti dell’Inter o, magari, per una volta aspettando che siano gli altri a venire a prenderti. Lo capiremo stasera e intanto ci godiamo lo spettacolo. Milano ha due squadre ai primi due posti ed è ancora una volta la capitale del pallone".
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