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Bocci (CorSera): “Il calcio italiano appeso al tanto bistrattato Inzaghi. Il City rischia…”

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Bocci aggiunge: "Inzaghi, il re delle partite senza ritorno, si dovrà misurare con il visionario Pep, il migliore del mondo"
Matteo Pifferi Redattore 

Intervenuto sul Corriere della Sera, il giornalista Alessandro Bocci ha presentato così la finale di Champions League che vede l'Inter affrontare il Manchester City:

"Siamo appesi al tanto bistrattato Simone, che ha rischiato di perdere l’Inter e ora può trascinarla dove in estate neppure il più inguaribile degli ottimisti avrebbe immaginato. La Champions è la nostra ultima occasione per sollevare al cielo una Coppa. La Roma ha perso l’Europa League ai rigori, la Fiorentina ha visto svanire la Conference al 90’ ed entrambe sono tornate a casa tra rimpianti e lacrime. Il successo di Inzaghi, nel Paese delle rivalità spiccate e delle beghe di quartiere, non lenirebbe il dolore di giallorossi e viola, ma darebbe un senso compiuto al nostro calcio martoriato, che dopo anni bui sta provando a rialzare la testa. Tre squadre in finale e 5 in semifinale sono la base da cui ripartire, inseguendo una nuova primavera. Ci attende però la montagna più dura da scalare e non solo perché Inzaghi, il re delle partite senza ritorno, si dovrà misurare con il visionario Pep, il migliore del mondo che può contare su Haaland, a sua volta il miglior centravanti del mondo"


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"Il Manchester City è una squadra stellare, apparentemente senza difetti, che ha vinto la Premier e la FA Cup e punta alla Champions e di conseguenza al Treble, la tripletta. Tanto per rendere l’idea, Guardiola ha chiuso il campionato con 49 punti più del West Ham, che ha appena beffato la Fiorentina. E i viola contro l’Inter hanno giocato alla pari sia in Coppa Italia sia in campionato. Ci sarà da penare, soffrire, stringere i denti, non perdere lucidità nei tanti momenti duri della notte di Istanbul. Ma neppure la fiducia va persa. Le finali sono uno sport a parte, le differenze tecniche si assottigliano e la testa conta più delle gambe. Il City la Coppa con le grandi orecchie non l’ha mai vinta e Guardiola c’è riuscito solo a Barcellona grazie a Messi. A caccia della definitiva consacrazione gli inglesi potrebbero incartarsi, come è successo due anni fa con il Chelsea. E l’Inter, quella feroce e convinta dell’ultimo tratto di strada, può sorprenderli. Vincere la finale più difficile sarebbe un bel colpo. E cancellerebbe la scocciatura di un triplete al contrario".

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