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"Nel Milan tutto sembra casuale: il ritmo è sempre troppo basso, la difesa scoperta, la squadra lunga. Il solito Leao, entrato nell’ultima mezz’ora, si mangia il raddoppio. A Madrid, nell’inferno del Bernabeu, servirà un’altra determinazione. La Juve, invece, riscopre il piacere del gioco. Niente di trascendentale, ma a Udine si presenta con l’atteggiamento giusto: ordinata, energica, riaggredisce alta come vuole il suo allenatore e mantiene le distanze tra i reparti, muovendosi da squadra. Tutta un’altra storia rispetto alla deludente e confusa notte contro il Parma in cui i bianconeri erano stati infilati dalle ripartenze emiliane e costretti a inseguire per tutta la partita. La Juve vista in Friuli è matura e determinata, aiutata dal ritorno di Koopmeiners che non è ancora quello di Bergamo ma regala fisicità, corsa e qualità e soprattutto dal ritrovato Thuram, finalmente convincente e questa è una buona notizia per Thiago Motta, che ha bisogno di centrocampisti forti, dinamici e intelligenti tatticamente per mettere in pratica le sue idee. Vlahovic resta all’asciutto, ma lavora bene di sponda e Locatelli senza Bremer, e in attesa di un difensore sul mercato, diventa argine fondamentale. Dopo due partite in cui aveva subito 6 gol, la Juve tiene la porta inviolata per l’ottava volta, una piacevole riscoperta per Thiago".
"Oggi capiremo bene il valore del Napoli contro l’Atalanta. Una partita intrigante: Conte viene da 5 vittorie, Gasperini da 4 con 15 gol all’attivo. Si sfidano due squadre allergiche al pareggio (uno a testa). E anche se si gioca al Maradona, rischia di essere la partita più complicata della stagione per i contiani e sarà un esame per misurare le ambizioni bergamasche. L’Inter osserva con finto distacco. Tra una settimana ospiterà proprio la capolista con l’intento di rimettere a posto la classifica".
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