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Tra i grandi tifosi dell'Inter c'è anche il famoso architetto, autore del Bosco Verticale di Milano, Stefano Boeri. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Boeri ha parlato dell'importante derby col Milan di domenica sera: «Chi vince domenica sera? L’Inter è nettamente e ovviamente sfavorita, quindi la spunterà il Milan...».
Il derby di domenica sera sarà il numero 170 in Serie A.
«Il derby è una storia infinita, è come un palinsesto, come se fosse un momento di lungo film, ma senza un’inizio. Se penso a un derby in particolare mi immagino il 6-5 dell’Inter del 1949 e poi vado subito all’ultimo: ero in tribuna a San Siro nella partita di andata, ed è stato uno dei derby più belli per certi aspetti. Con il meritatissimo gol di Icardi nel finale».
Icardi che stavolta rischia davvero di fare lo spettatore. Senza Mauro ma con Lautaro che cosa cambia per l’Inter?
«Dal punto di vista tecnico l’assenza di Icardi sarebbe una mancanza, ma in questo caso ci vuole un po’ di realpolitik. Se il rapporto con gli altri giocatori è compromesso, è bene che la squadra si adatti a un gioco diverso, come quello che Lautaro in parte obbliga o in parte consente di fare, basato più sugli scambi veloci e meno sulla capacità di intervenire in area. Ma è vero che anche su questo tipo di gioco Lautaro è all’altezza e fa ben sperare. Lui mi piace: ha grande visione tattica».
Che idea ha del caso Icardi?
«Questa vicenda forse covava da tempo e ha raggiunto un grado di complicazione irreversibile: forse andava presa in mano un anno fa, oggi è difficile che si trovi la pace. Mi auguro che Mauro possa tornare ma lo vedo difficile: l’Inter è stata spesso divisa in clan, ora è la squadra tutta un clan contro un individuo, che tra l’altro era il capitano. È vero che nel calcio abbiamo visto ritorni e soluzioni di situazioni conflittuali inaspettate, quindi non è escluso niente, ma questa vicenda mi pare incancrenita».
Che tipo di derby sarà?
«Il Milan ha un grande allenatore: stimo molto Gattuso, un personaggio a tutto tondo, schietto e coraggioso che conta tantissimo nei risultati del club. In più hanno fatto un’ottima campagna acquisti invernale, molto simile a quella dell’Inter di un anno fa che cambiò il corso della stagione. L’Inter è in un momento delicatissimo, ha assenze importanti e l’impegno con l’Eintracht tre giorni prima: sotto sotto questa situazione mi fa ben sperare...».
Chi teme di più del Milan?
«All’andata fu importante bloccare Suso. Ora c’è Piatek: mi ricorda un po’ Rossi e un po’ Savoldi, terribile in area e opportunista. L’Inter dovrà anestetizzare i cross dal fondo, il punto è che sulle fasce non siamo fortissimi. Questo spiega perché il Milan vincerà: dovremo recuperare dopo in classifica...».
L’uomo chiave dell’Inter?
«Può essere Keita. Mi piace molto, ha grandissimi margini di miglioramento, è un ottimo acquisto. Sarebbe servito tanto in questo momento difficile».
Domenica sarà a San Siro?
«No, sarò a New York ma so già dove vedrò la partita. Ho trovato un bar di interisti o andrò direttamente all’Inter Club».
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