Stefano Boeri si è raccontato in una affascinante puntata di Welcome to Design realizzata da Inter TV: "La passione per il calcio è una passione per l'imprevedibile, prima di tutto, che ha una cornice spaziale, lo dico da architetto, rigida e chiarissima eppure all'interno ha dei flussi spazio-temporali che nonostante le regole non sono mai prevedibili. Questa è il miracolo straordinario, la follia imprevedibile. Mio padre era interista con altri 4 fratelli, tutti interisti: la vicenda del loro interismo è interessante e anche divertente. Avevano una tata negli anni '30 che si era fidanzata con Rovelli, che era un centravanti di riserva dell'Inter. E anche per giustificare le sue scappatelle con il centravanti questa tata friulana si portava dietro ogni volta uno dei fratellini Boeri all'Arena. Mentre si nascondeva negli spogliatoi con Rovelli affidava il bambino Boeri di turno a Meazza, a Frossi, a De Maria, a giocatori straordinari che hanno fatto la storia del calcio in quel periodo".
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Boeri: “Mio papà interista grazie alla tata innamorata di Rovelli. Ibra mi ricorda…”
La puntata di Welcome to Design è dedicate all'architetto Stefano Boeri
Milano, capitale del design: "L'architettura è la capacità di vedere il futuro negli spazi. Cercare di vedere un futuro che ancora non c'è e immaginarci come sarà per chi lo abiterà. Milano ha una storia molto importante nell'Europa e nel mondo per quanto riguarda l'architettura e il design. Porta Nuova, la Fondazione Prada sono esempi di una città che ha recuperato il ritardo rispetto alle altre capitali. Milano è il luogo dove è nato il design italiano. C'è il più grande evento di Design del mondo, il Salone del Mobile. Milano è una matrice e una grande madre, io sono legatissimo a Milano".
La passione per l'Inter, il Bosco Verticale e Ibrahimovic: "Sono abbonato al secondo anello, ai popolari. Credo che da lì si abbia una visione ottimale dello spettacolo calcistico. Ogni volta che vivo quella soglia, quando si entra in questo enorme concerto di luci, colori e intensità assoluta, mi emoziono. Ogni volta. Se penso all'architettura penso a qualcosa di aperta a tutti ma rivolta al futuro: una scuola che pensa a Marte e che sta su Marte è un bel modo per pensare all'Inter del futuro. Il grattacielo più bello? Il bosco verticale mi viene da accostarlo a Ibrahimovic perché contiene in se cose che sono solitamente separate: gli alberi, le facciate. Ibra è insieme velocissimo, potente, capace di movimenti improvvisi, estremamente intelligente sul piano tattico. Mi auguro che il Bosco Verticale a Milano possa giocare un ruolo simile in futuro. Progettare uno stadio? In generale il calcio è una tale complessa meraviglia che disegnare la cornice di questo spazio-tempo imprevedibile è una cosa che mi attira moltissimo".
(Inter TV)
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