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Bolingbroke: “Il calcio italiano va rivalutato. Come? Lavorando tutti insieme”

Ha parlato anche del calcio italiano in generale, Michael Bolingbroke, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Cosa ha sbagliato la serie A in questi anni? Se riguardi la storia, la Serie A venti anni fa era il meglio. Cosa è successo di...

Riccardo Fusato

Ha parlato anche del calcio italiano in generale, Michael Bolingbroke, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Cosa ha sbagliato la serie A in questi anni? Se riguardi la storia, la Serie A venti anni fa era il meglio. Cosa è successo di preciso? Prima la Premier e poi la Bundesliga hanno creato dei brand. Se la Serie A guarderà a quei modelli potrà tornare al vertice. Non può essere che così: il calcio e l’Italia camminano a braccetto. Il problema è che gli italiani non hanno fiducia nel loro prodotto. Come se ne esce? Prima di tutto bisogna investire negli stadi perché si attiverebbe un circuito virtuoso: non solo per la gente, ma anche per le tv e gli sponsor, che preferiscono migliori “scenografie”. Poi la globalizzazione: si pensi agli orari delle partite, che dovrebbero essere più orientati ai mercati americano e asiatico. Sky e Mediaset sono interlocutori molto importanti per la Serie A, ma le 20.45 di domenica allontano le famiglie e i ragazzi perché l’indomani c’è la scuola. Se poi penso al mercato internazionale, alla Cina per esempio, lì è notte quando è prime time da noi. Favorire il prodotto collettivo? E' l’unica strada per crescere, soprattutto nel contesto globale. Una grande opportunità è data dallo sviluppo della tecnologia digitale. Adesso c’è la possibilità di far vivere ai tifosi all’estero la stessa partecipazione emotiva di chi segue una partita allo stadio. La Serie A deve sfruttare questa leva per costruire un marchio forte nel Nord America e a Est. Ci sono club italiani come Juventus, Inter, Milan che sono marchi forti di per sé, ma la Serie A collettivamente può dare un valore aggiunto. Nemmeno s’immagina quanti benefici deriverebbero da un lavoro collettivo. Bisogna lavorare tutti assieme, stilare piani a 5-10 anni, pensare alla crescita complessiva del sistema”