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Bonaccini: “Ecco perchè ho detto sì alla ripresa degli allenamenti. Il calcio in Italia…”

Il governatore dell'Emilia-Romagna spiega le ragioni della sua decisione

Fabio Alampi

L'Emilia-Romagna è la prima regione d'Italia ad aver dato l'ok per la ripresa degli allenamenti in forma individuale all'interno dei centri sportivi. Via libera, quindi, per Bologna, Parma, Sassuolo e Spal, che già da domani potranno cominciare con le attività sportive al di fuori delle mura di casa. Il governatore Stefano Bonaccini ha spiegato al Corriere dello Sport i motivi della sua decisione.

Dopo l'Emilia, si sono mossi il Lazio e la Campania, forse vi seguiranno il Veneto e la Toscana… Il ministro Spadafora non deve averla presa benissimo.

"Abbiamo agito nel pieno rispetto del decreto e delle specificità del ministro con il quale ieri mi sono sentito al telefono".

Cosa le ha detto?

"Ci siamo confrontati, altro non le posso dire. Noi abbiamo usato il buonsenso, prima di arrivare all'ordinanza ho parlato con i dirigenti di Bologna e Sassuolo e ci siamo trovati immediatamente su un punto, l'evidente riduzione del rischio se i calciatori si alleneranno individualmente e secondo criteri molto precisi in spazi chiusi e protetti piuttosto che in un parco pubblico. Mi ha fatto piacere che alcuni colleghi siano approdati con altrettanta rapidità e decisione alle stesse conclusioni... Non riesco a pensare a Ronaldo che corre al parco inseguito dai tifosi che gli chiedono l'autografo, non ce la faccio proprio. Buonsenso e conoscenza, niente di più. Il calcio è un patrimonio sociale del Paese, ha bisogno di attenzioni speciali per ciò che esprime e vale in termini economici e di popolarità. Glielo ripeto, non sono andato contro il ministro, che ha la mia fiducia. La regione Emilia-Romagna è permeata di sport, non solo di calcio, abbiamo peraltro quattro società che ci rappresentano in Serie A, un primato nazionale. Per noi lo sport è un veicolo importantissimo anche in termini di promozione del territorio, non a caso Davide Cassani collabora con noi. Siamo la regione che l'anno scorso ha organizzato il maggior numero di manifestazioni sportive, cinque tappe del Giro d'Italia con la partenza da Bologna, e non dimentico l'Europeo Under 21 con tre nostri stadi impegnati".

Bonaccini, è favorevole alla ripartenza del campionato?

"Se ci saranno le condizioni, certamente, per l'importanza che riveste il calcio nel sistema Italia. La parola agli esperti, ma non solo. I tempi li detta il virus, è opportuno tuttavia iniziare a conviverci, non vedo alternative. Confido nel vaccino, nel fatto che presto sia scoperto ma non posso andare oltre la speranza. Viviamo in una condizione di estrema incertezza e la politica ha il dovere di indicare al Paese il percorso da seguire. Mi stupisce che in due mesi lo sport non abbia ancora trovato un protocollo sanitario condiviso quando l'industria c'è arrivata grazie a un'intesa di notevole responsabilità e sensibilità con i sindacati… In una situazione come l'attuale l'ostacolo più alto è la conflittualità, l'arma vincente la solidarietà tra pari. Le anticipo una cosa che non c'entra con quello che le sto dicendo ma alla quale tengo, teniamo parecchio".

Prego.

"La regione Emilia-Romagna stanzierà 3-4 milioni per favorire le iscrizioni alle società sportive dei ragazzi dai 6 ai 16 anni. Attraverso dei voucher da 150 euro l'uno. In questo modo pensiamo di poter aiutare tanto le famiglie in difficoltà che desiderano far praticare uno sport ai figli quanto le società che, come lei ben sa, vivono di volontariato. La consideriamo un'idea di futuro".

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