"Hanno fatto la scelta migliore. Cristiano metterà a posto i conti e vincerà. E’ l’uomo giusto", sostiene l'ex presidente del Carpi
Stefano Bonacini, ex presidente del Carpi con Giuntoli, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport proprio il suo legame con l'attuale AD della Juventus:
«Come l'ho scelto? I soci volevano altre figure, io avevo la delega sportiva e mi sono impuntato. Ho creduto in lui. Una volta ero in vacanza in Sardegna, caricò un giocatore su un aereo per farmelo conoscere e convincermi a prenderlo. Litigi? Un sacco di volte. L’ultimo giorno di ogni mercato voleva prendere qualche giocatore e io, che non volevo spendere, non rispondevo al telefono e sparivo. Ma lui, testardo, mi trovava...».
«Quando siamo saliti in A si era infortunato Poli e lui voleva Magnusson della Juve che era al Cesena. Ma noi eravamo il Carpi, non avevamo quei soldi. Lui sbottò e disse che allora non volevo andare in A, e che avrebbe preso due giocatori da 15mila euro. Volarono urlacci, ma diceva che era un buon investimento, perché guardava lontano. Un accentratore? E’ un fuoriclasse. Ha grandi competenze, pensava dal taglio dell’erba alla parte medica a quella tecnica. Tutto. Io pensavo ai conti e basta, senza gelosie».
Fa bene la società a mettergli in mano la Juve?
«Hanno fatto la scelta migliore. Cristiano metterà a posto i conti e vincerà. E’ l’uomo giusto».
Tra il Carpi e la Juve, in mezzo, c’è stato il Napoli.
«E’ maturato, sa frenare gli istinti. A Carpi avrebbe preso in modo ben diverso quella sceneggiata di Allegri a Roma... Napoli è stata un’esperienza molto formativa, mi dice che dopo aver lavorato con me e De Laurentiis è pronto anche per fare la guerra in Vietnam». (ride)