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Allegri?
«Rimane un tecnico di grandissime qualità, ma nel calcio arriva sempre il momento in cui due soggetti non hanno più voglia di restare insieme».
Il suo connazionale Zielinski passato all’Inter?
«Si inserirà alla grande nel gioco di Simone Inzaghi. È un centrocampista abile e intelligente».
Che cosa dice della Superlega?
«Che la Superlega esiste già e si chiama Super Champions, nella nuova versione a 36 squadre. E a differenza dell’ipotetica Superlega, l’Uefa divide gli introiti tra tutte le squadre che si qualificano per meriti sportivi e non per diritto divino. Io, se fossi un calciatore oggi, vorrei sempre vincere la Champions, una coppa che contiene la storia. La Superlega è un progetto portato avanti in maniera discutibile. La nuova Champions è nata da un lavoro di 5 anni, di Uefa e Eca».
Troppa fame di soldi?
«Vero. Tutti vogliono più denaro: i giocatori, gli agenti. Sono un grande fan di Mbappé, ma le cifre del suo trasferimento al Real fanno paura. Le fonti degli introiti rimangono diritti tv, marketing, merchandising e biglietteria, ma negli ultimi tre anni gli ingaggi sono aumentati del 50 per cento, troppo».
L’anno prossimo ci sarà il Mondiale per club.
«La Fifa aveva una sola grande competizione, il Mondiale uomini per nazionali, e ha creato il Mondiale club, per aumentare gli introiti e per distribuire milioni alle società. Si gioca troppo, ma se i calciatori vogliono più denaro, devono giocare di più. Le squadre hanno rose di 25 elementi. Se a turno li fai giocare tutti, ognuno arriva al massimo a 30 partite a stagione. Difficile risolvere con qualcosa di diverso».
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