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Questa sera, per la terza giornata di Champions League, la Juventus affronta i tedeschi del Borussia Mönchengladbach che rievocano brutti ricordi in casa Inter ed in particolare la famosa notte della lattina che colpì Boninsegna. Ecco le parole dell'ex giocatore nerazzurro rilasciata al Corriere dello Sportà: "Cosa mi ricordo? Un dolore improvviso, lancinante, alla testa, e una gran rabbia che mi accompagna ancora. I tedeschi insistono, dopo così tanto tempo, nel sostenere che recitai per la vittoria a tavolino, invece fu tutto vero, non esagerai nemmeno un po’. Battevo una rimessa laterale e fui colpito da una lattina piena lanciata dagli spalti: me l’hanno raccontato i compagni, io crollai a terra intontito».
Raccontano che la lattina fu subito nascosta e che Mazzola, ne consegnò un’altra all’arbitro...Questo bisogna chiederlo a lui, i miei ricordi dei minuti dopo la botta sono confusi: ebbi una sensazione strana, come se il campo si fosse spostato d’un tratto, e rinvenni quando mi svuotarono un secchio d’acqua sul viso. Come si fa a dire che finsi? Anche il commissario di campo, un francese, vide com’ero conciato: non avevo nessun taglio, per fortuna, ma un bernoccolo alto così. Eppoi io volevo rientrare, fu il dottore a sconsigliarmi».
Eravate sull’1-2...Avevo pareggiato io, il Borussia era tornato avanti ma non era passata ancora mezz’ora e nulla era precluso. Grande squadra, lo riconosco, ma non imbattibile come credeva d’essere: difatti a San Siro vincemmo e a Berlino, quando la partita fu ripetuta, pareggiammo».
Quella sera, però, ne prendeste sette...Dopo quell’episodio, di fatto smettemmo di giocare: Corso e Mazzola nello spogliatoio dissero a tutti di stare tranquilli, ci informarono che per l’arbitro la partita era finita».
Adesso tocca alla Juve, altra sua ex squadra, a sfidare il Borussia Mönchengladbach...Con tutto il rispetto, non è la stessa cosa: la squadra dei miei tempi era grandissima e l’Inter, eliminandola, dimostrò tutto il suo valore. La ripetizione della prima partita fu giusta, i tedeschi hanno poco da insistere».
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