Il doppio ex Roberto Boninsegna ai microfoni di TuttoJuve.com ha parlato di Juventus-Inter:
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Boninsegna: “Dybala e Perisic i protagonisti della sfida. L’Inter ha…”
L'ex attaccante si esprime sul big match di domani
Buongiorno Roberto, che partita ci aspetteremo domani sera?
"Quando giocavo io la chiamavano la Milano-Sanremo del calcio perché era la classicissima; la Juventus sarà la squadra da battere perchè ha potenzialmente sette punti di vantaggio, l'Inter è l'unica squadra che in questo momento può fare risultato a Torino poiché le squadre che devono contrastare i bianconeri sono andate male un po' male ultimamente. I nerazzurri, a parte lo scivolone fatto in coppa e li è stata un po' colpa dell'allenatore perché ha pensato alla partita di domenica, sono in serie positiva da tante partite ed è difficile fare un pronostico".
Sarà la sfida tra Higuain ed Icardi...
"Sarà un match tra due grandi giocatori che sono condizionati dal lavoro della squadra e, in base a quello, finalizzano. Giocando con Mandzukic e Dybala, la Juve è favorita e l'Inter può andare in difficoltà, ma i nerazzurri hanno fatto riposare i loro giocatori migliori come lo stesso Icardi, Gagliardini e Joao Mario".
Chi sarà decisivo?
"Per la Juve sarà Dybala, il croato Perisic per l'Inter. Dybala? E' un ottimo giocatore, si esalta davanti al proprio pubblico e secondo me deve migliorare in trasferta. Allegri ha capito da dove derivava la sconfitta di Firenze, ora infatti vediamo Mandzukic sacrificarsi molto di più".
E' possibile fare un parallelo di questa sfida con quelle disputate ai tuoi tempi?
"Secondo me è molto difficile, in ogni periodo ci sono stati dei numero uno. Ai miei tempi c'erano Zoff, forse il più grande numero uno, Scirea, Cabrini e Bettega. Ho vinto due scudetti e una coppa Uefa con questa squadra, è stata una delle più grandi Juventus della storia".
Se le chiedo un aneddoto del derby d'Italia, lei cosa mi racconta?
"Ricordo che quando giocai con i bianconeri vinsi grazie alla mia doppietta contro i nerazzurri. Questo fu un modo di far ricredere chi mi aveva ceduto alla Juve, perchè per me fu una sconfitta andare a Torino in quanto mi ritenevo una pedina inamovibile dell'Inter. Ma ormai è una storia passata".
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