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Lei com’era stato accolto alla Juventus? Aveva avuto dei problemi ambientali?
«La mia situazione era differente da quella attuale di Cuadrado. Quando Fraizzoli mi chiamò per comunicarmi la sua intenzione di cedermi ai bianconeri, sa cosa risposi? “Non ci andrò mai. Nel caso può andare lei alla Juventus”. Allora però c’era il vincolo, io dovetti accettare il trasferimento. Adesso un calciatore che è in scadenza di contratto, o meglio è libero, può anche eventualmente rifiutare certe destinazioni».
A lei alla fine non andò male...
«Assolutamente. Fraizzoli aggiunse: “O vai alla Juventus, o smetti di giocare”. Se ci penso oggi devo solo ringraziarlo. Pur essendo interista dalla nascita, sentimento che nutro anche oggi, alla Juventus ho trascorso tre stagioni splendide. Abbiamo vinto due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa. I tifosi alla fine furono felici del mio arrivo, nonostante inizialmente dovetti sostituire Anastasi».
Cuadrado potrebbe quindi fare bene all’Inter e diventare quasi un beniamino dei tifosi nerazzurri?
«Non sono un veggente, ma auguro al colombiano di disputare un buon campionato. E che a seconda delle sue prestazioni in campo, venga giudicato dai tifosi nerazzurri».
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