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L'ex attaccante dell'Inter e della Nazionale, Roberto Boninsegna, ha parlato ai microfoni de' La Gazzetta dello Sport proprio del ruolo del centravanti.
Stanno tornando?
"Guardi che in realtà non sono mai andati via. Una punta centrale serve sempre, sia nel 4-3-3 sia nel 3-5-2 che ne prevede due: una di raccordo e un’altra di profondità".
Perché allora si parlava di “falso 9” o addirittura di “spazio come centravanti”?
"Perché non c’erano centravanti di alto valore e gli allenatori sono stati costretti a trovare soluzioni alternative. Anche in Italia. Abbiamo problemi non indifferenti in attacco, no? Se non giocano Belotti o Immobile, facciamo fatica a schierare un 9 in Nazionale. Poi Scamacca sta crescendo, è un ottimo giocatore, forse addirittura un po’ troppo alto, ma deve giocare e affermarsi".
Insomma, di un centravanti non si può fare a meno.
"Direi proprio di no, e non soltanto perché lo dico io che in sette anni all’Inter ho segnato 173 gol. Certo, era tutto più facile, avendo accanto Mazzola, Corso, Jair... Però, quando arrivai dal Cagliari, Corso mi accolse così: “Finalmente un vero centravanti”. Sono cicli storici. A quei tempi c’era in giro gente fortissima come Gerd Muller che faceva dannare i nostri difensori".
Il centravanti più forte oggi?
"Benzema. Adesso gli riesce tutto. Ho un ricordo speciale su di lui: andai a vedere Austria-Francia e preparai una relazione. Era da prendere, peccato non mi ascoltarono. Anche se era un po’ apatico che per dieci minuti scompariva dal campo. Ma poi prendeva palla e si scatenava. Come oggi. Gli altri sono Lewandowski e Haaland, fortissimi".
E il più forte in campionato?
"Lukaku! Il mio cuore è nerazzurro, però con Lautaro si ricompone una coppia fantastica. Anzi, aggiungerei Dybala: lo so che così oggi sei troppo sbilanciato, ma se sono l’Inter, la Juve o il Milan sono gli altri che devono preoccuparsi di me".
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