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Per commentare Lazio-Inter e analizzare la stagione dell'Inter, a Lalaziosiamonoi.itè intervenuto il noto show man di fede nerazzurra Paolo Bonolis:
L’Inter ha fatto una grande cavalcata fino al giro di boa, poi cosa è accaduto?
“Non è successo niente di trascendentale, la squadra ha avuto un momento di discreta flessione, nel senso che quello che ci riusciva nelle prime giornate è venuto a mancare. L’Inter non prendeva gol e riusciva risolvere le partite segnando alla prima occasione. Ora accade l’inverso, si creano tante opportunità ma non si mette la palla in rete. Eravamo in una situazione di grande vantaggio, ma era molto risicato perché si stava sempre ‘sul filo’ ogni volta che si portava a casa il risultato. Quell’equilibrio, difficilissimo, che per tante partite l’Inter è riuscito a sostenere ad un certo punto si è spezzato. Non si sono viste partite in cui i nerazzurri realizzavano risultati importanti come un 3-0 oppure 4-1. Si vinceva sempre con il minimo risultato, tanti 1-0 dove c’era Handanovic che salvava il risultato. Quando quella ‘perfezione’ è venuta leggermente meno, sono venuti meno anche i risultati. Si è persa adesione con la vetta ed è capitato questo. È successa una cosa che nel calcio può capitare, ma diciamo che probabilmente c’è stata un po’ di illusione nella prima parte della stagione figlia di un equilibrio quasi miracoloso, dove tutto si incastrava perfettamente. Una volta rotto l’equilibrio l’Inter ha perso tutta una serie di partite ‘stupide’ con un punteggio non adeguato a quelle che erano le ambizioni dell’inizio del campionato. Quello che ha detto Mancini ad inizio stagione, cioè che tre squadre erano più attrezzate dell’Inter si è rivelato veritiero e si è palesato completamente. Juve, Roma e Napoli sono più complete dei nerazzurri. Mi auguro che la prossima stagione, realizzando acquisti mirati si possa lottare per le prime tre posizioni”.
Adesso in casa Inter, come direbbe lei a ‘Ciao Darwin’, c’è una questione antropologica in atto. C’è questo Suning Commerce Group che vorrebbe acquistare una quota della società lasciando praticamente fuori gioco Moratti. Tra i tifosi dell’Inter ci sono i ‘filo morattiani’ e ‘i filo cinesi’, quale delle due fazioni trionferà e darà vita alla società del futuro?
“Non credo ci sia una cordata che sta facendo fuori Moratti: se Moratti lascia la sue quote dell'Inter è perché Moratti stesso vuole farlo. Lui intravede nella partnership sia con Thohir che con i cinesi un’occasione per rendere l’Inter una società finanziariamente più presente a livello europeo e mondiale, non potendo gestire con la sua famiglia tutto l’onore che un grande club deve mettere in campo. Se Moratti accetterà questa situazione lo farà in modo tale da defilarsi, economicamente parlando, e per accrescere le potenzialità dell’Inter in ottica mercato”.
A proposito di mercato, in orbita Inter ci sono alcuni elementi della rosa della Lazio come Biglia e Candreva, li vedrebbe bene in nerazzurro?
“Biglia è un ottimo giocatore, mi auguro che con un’adeguata preparazione possa disputare più partite con un minor numero di infortunio rispetto a quelli che ne hanno contraddistinto la stagione. A me piace molto. Candreva non saprei: è un elemento importante, corre moltissimo e macina parecchi chilometri in campo. È un grande combattente ed ha ancora molti margini di miglioramento soprattutto nell’assist e nel cross. Bisognerà vedere il mercato cosa proporrà e quanto si potrà spendere. Ho sentito che sta arrivando Banega. L’Inter ha bisogno di due/tre giocatori in mezzo al campo e un buon giocatore di fascia difensiva, che però abbia i piedi per impostare anche in fase offensiva. Non so poi cosa proporrà il mercato, la realtà è che ci sono elementi che viaggiano a cifre incongrue. Ci sono giocatori che hanno sconquassato qualsiasi parametro economico. Calciatori valutati 80 milioni, atleti che costano cifre senza né capo né coda”.
Domenica ci sarà Lazio-Inter, una gara che a livello di obiettivi non suscita molto interesse. Che sfida si prospetta?
"L’Inter, dopo la sconfitta contro il Torino, ha lasciato perdere la corsa al terzo posto. La pressione che si poteva dare alla Roma è stata compromessa. I giallorossi vengono da un periodo in cui non giocano bene, ma vincono ugualmente. Basti pensare alla sfida contro il Napoli, in cui hanno fatto due tiri in porta, subendo il gioco deil Napoli. Il calcio è questo dopotutto. Ad esempio l’Inter nella seconda parte della stagione ha tirato tante volte in porta non riuscendo a capitalizzare, mentre agli avversari bastava un tiro per segnare. L’obiettivo nel calcio è segnare, se tu non fai gol e le altre squadre sì, bisogna dare merito ai tuoi avversari. La Roma si è conquistata il terzo posto in questo modo. La partita con la Lazio sarà importante per mantenere il distacco dalla Fiorentina ed evitare un’eventuale preliminare d’Europa League che sarebbe una mazzata fra capo e collo. Questo è l’obiettivo dell’Inter, la Lazio presumo voglia fare bene davanti al suo pubblico. Si tratta di una sfida dove non c’è molto in palio, però è una partita che va giocata in modo professionale per i tifosi che pagano il biglietto”.
Lei chi teme di più della Lazio?
“Temo la Lazio in genere: è una squadra che quando sembra morta riesce sempre a fare risultato contro l’Inter. C’è questo gemellaggio dove però i biancocelesti continuano a prendere punti (ride, ndr). La Lazio la temo come squadra. È un po’ come il Verona con il Milan. Sembra che l’Inter quando sfida i capitolini sia condannata a un qualcosa di non piacevole. All’andata l’Inter era favorita rispetto alla Lazio, poi Felipe Melo è impazzito, Candreva che fino a quel momento aveva tirato la palla sempre nel parcheggio vicino allo stadio (ride, ndr) ha indovinato l’unico tiro di tutto il girone d’andata contro di noi. Ci sono delle convergenze astrali, ma sulla carta dovrebbe essere più avanti l’Inter. Ma non si può sapere cosa succederà in campo contro i biancocelesti”.
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