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Bonolis: “La forza di Zanetti? Il cervello. Mazzarri troppo preoccupato e Thohir…”

Francesco Parrone

Sabato sarà Inter–Lazio, sfida che decreterà chi tra le due potrà ancora ambire ad un posto nella prossima Europa League. Reja contro Mazzarri, la prima volta di Hernanes contro la squadra che lo ha consacrato come uno dei migliori...

Sabato sarà Inter-Lazio, sfida che decreterà chi tra le due potrà ancora ambire ad un posto nella prossima Europa League. Reja contro Mazzarri, la prima volta di Hernanes contro la squadra che lo ha consacrato come uno dei migliori centrocampisti del mondo. Per approfondire questi ed altri temi, ai microfoni di Lazio Style Channel, è intervenuto un tifoso nerazzurro d'eccezione, Paolo Bonolis

Sabato Inter-Lazio, che partita ti aspetti?

"Ogni sfida meriterebbe di essere vinta. Sto vivendo molto serenamente l'attesa dell'evento, sono due squadre che per motivi differenti hanno passato una stagione poco felice, molti punti sono stati persi per strada. E' una sfida che dovrebbe portare l’Inter a blindare l’Europa League e la Lazio a rientrare in corsa per lo stesso obiettivo, ma è difficile visto il numero di squadre che stanno davanti".

Zanetti si ritira. Sarà l'ultima a S.Siro.

"Giocatore esemplare, ha fatto una carriera importante caratterizzata da una profonda serietà. Ha fatto una scelta importante, andava a dormire sempre presto, famiglia, figli. Ha un fisico unico ed irripetibile, ma credo che buona parte della sua forza stia nel cervello".

L’Inter sta gettando le basi per il futuro.

"Sono un po’ scettico perché da una parte vedo un allenatore che avrebbe tutte le possibilità per far bene, ma mi sembra troppo preoccupato nel gestire la squadra, agisce con talmente tante cautele che non si specchiano con la società. Dall’altra c’è un presidente che entra con presunte cifre enormi, ma che sta gestendo il mercato come la precedente gestione che aveva le sue ragioni per farlo. Secondo me se entri con un capitale imponente lo stai facendo per un piacere tuo, uno sfizio e sempre secondo me, bisogna goderselo questo sfizio. Non ho idea di cosa farà, magari ci stupisce tutti, ma forse sta camminando con eccessiva prudenza".

Come si risolleva il calcio?

"Non credo che l’azienda calcio non debba essere tra quelle non penalizzate dalla crisi globale: è un’azienda e paga dazio come le altre. Abbiamo una struttura organizzativa che impedisce ai grandi investimenti di essere fatti. In Spagna il regime fiscale è completamente differente dal nostro, cosi come in Inghilterra. Ci sono mille legacci e mille cappi come nelle altre aziende del Paese. Non a caso c’è una protesta diffusa per smuovere lo stato. Negli anni precedenti erano veramente follie, ad oggi, con questo regime fiscale ed economico, tutto ciò non è possibile".

Cosa ne pensi di Hernanes? C’è un giocatore della Lazio che vorresti nell’Inter?

"Hernanes è un ottimo giocatore, sta pagando una preparazione insufficiente. Dà tutto in campo, ma gioca meglio quando può dialogare con qualcuno. Mi piace, lo vedo combattere, ma ha una limitata carburazione per questa annata. Della Lazio ci sono giocatori importanti come Candreva e Lulic che all’Inter farebbero molto comodo. Keita abbia un carattere “balotelliano”, ma è anche comprensibile, è difficile la gestione di quell’età, è facile perdere la testa. Si ritrovano a 19/20 con una popolarità diffusissima, bisogna avere gli anticorpi giusti, ma è un signor giocatore. Sa difendere il pallone, fa giocate, non ha paura di sbagliare. Ricordo l’anno scorso una Lazio contro chiunque aveva difficoltà a giocare, quest’anno l’ho vista un po’ più sfasata rispetto all’anno scorso. Occorrerebbero investimenti importanti per tornare ad essere quello che può essere".