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Bonolis: “Lautaro? Il calcio non è come giocare a FIFA. Inter, derby perso perché…”

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Le parole del noto tifoso nerazzurro a proposito del capitano della squadra e di altri temi che riguardano i ragazzi di Inzaghi
Daniele Vitiello Redattore/inviato 

Paolo Bonolis, noto conduttore televisivo di fede nerazzurra, intervistato, in esclusiva, ai microfoni di sportpaper.it.

Come giudica l'inizio di stagione della squadra? 

"Non come erano le aspettative, ma, evidentemente, per le condizioni della squadra, per alcuni calciatori che hanno giocato tanto nella passata stagione e hanno cominciato tardi la preparazione, arrivati a “spizzichi e bocconi”, chi prima chi dopo, ci può stare.

Il derby è stato perso perché il Milan ha giocato indubbiamente meglio, la partita con il Genoa era da tre punti prima che accedesse l’imponderabile, le altre partite sono state vinte, con il Manchester City si è fatta una grande prestazione, e alla fine della fiera va bene così. Bene, chiaro che le aspettative dopo una stagione con uno scudetto vinto con così ampio margine fossero alte, ma al momento sono soddisfatto”.


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Tra i giocatori arrivati dopo, complice la Copa America e le tante partite disputate, c’è Lautaro Martinez, un suo punto di vista sull’avvio dell’argentino.

“Lautaro ha fatto campionato, Copa America, è rientrato prima dalle vacanze, e ha subito un lieve infortunio durante la preparazione. Non è come giocare a FIFA. Sono persone che hanno una famiglia, dei figli, una vita, non è sempre facilissimo avere tutto quello che si vuole al 100%, ci sono dei momenti di maggiore difficoltà. L’importante è che la professionalità del giocatore, mai messa in discussione, lo porti a recuperare quel terreno perduto”.

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Si va a Udine, con i bianconeri che sono partiti bene ed è un campo complicato.

“In Serie A tutti i campi sono complicati. Spero non sia come il Sassuolo. Dopo due tripudi da sette gol abbiam sempre perso, mi auguro non sia così. Sì, sono partite complicate. L’Udinese è una squadra molto fisica e solida, corre tanto. Mancherà Payero, che è una buona macchina di centrocampo, mancherà Barella, credo che Mkhitaryan non giocherà e che ci possa essere la staffetta Frattesi-Zielinski”.

La sua favorita per lo scudetto.

“Non lo so. Ogni squadra ha vantaggi e svantaggi a disposizione: il Napoli ha un’ottima rosa ma deve fare le coppe, Inter, Milan e Juventus hanno ottime rose, ma hanno le coppe, la Roma ha cambiato allenatore e chissà cosa accadrà, il Torino sta lì a dar fastidio a tutti, così come possono darlo Lazio e Fiorentina. In realtà si presume un campionato equilibrato, senza una squadra in solitaria. Per lo spettacolo è sicuramente più bello, aumenta la tensione. Alla fine ci sarà uno che vince e gli altri no”. 

Nel derby cosa è mancato?

“Nel derby è mancato un Milan che giocasse peggio. Ha fatto una grande partita, è stato molto bravo Fonseca a organizzare un gioco costruito fondamentalmente sul contropiede, saltare il centrocampo dell’Inter. Poi un paio di giocatori, per quanto ci dicevamo prima, non erano in perfetta condizione, tra cui Lautaro Martinez, – che ha fatto un paio di assist: quello per il gol di Dimarco e l’altro parato da Maignan – Mkhitaryan, che non è proprio un ragazzino, quindi.

Ho notato che il cambio Çalhanoğlu-Asllani non porta i benefici di altri cambi. Çalhanoğlu è il migliore in Europa nel suo ruolo, tratta il pallone che è una grazia, recupera e gioca in profondità; Asllani, invece, deve uscire da una dimensione di timidezza che lo porta a toccare il pallone solo tre o quattro volte e giocare in orizzontale”.

 

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